#viaconIHG: A Berlino

#viaconIHG

Ero già stata a Berlino.
Era il 1988 e ci sono arrivata dalla Svezia, durante un Inter Rail con il mio ragazzo (ora marito), passando dalla DDR (la Repubblica Democratica Tedesca o Germania Est) e dunque raggiungendo la città dalla parte est per poi passare anche alla Ovest.

Altro millennio in tutti i sensi: altra età, altro spirito (anche se un po’ di quello mi piace pensare di conservarlo ancora), altro stato di famiglia, altro secolo, altra geografia… e naturalmente tutta un’altra Berlino (per fortuna).

Visitare Berlino prima del 1989 ovviamente lasciava impressioni fortissime, legate al suo essere città simbolo (e vittima) della “Guerra fredda”:
– il muro
– la sensazione poco rassicurante del passaggio tra le città attraverso il Checkpoint Charlie, sapendo che era tutto vero
– l’impressione di due mondi distanti poche decine di metri eppure lontanissimi in tutto
– la porta di Brandemburgo inarrivabile (era collocata in zona off-limits all’epoca)
… tutto il resto, compreso il già bellissimo museo Pergamon situato nella parte est, passava in secondo piano.

Dopo 26 anni ero dunque felice di avere l’occasione di ritornarci, grazie a IHG – Intercontinental Hotels Group e alla sua iniziativa #viaconIHG, ma anche grazie al suggerimento degli amici che attraverso Facebook ci hanno in larga maggioranza consigliato Berlino e Praga come mete per la nostra settimana di viaggio.

Una settimana intensa, ma anche rilassante grazie ad un clima che – a differenza che a casa – è stato estremamente generoso con noi offrendoci calde giornate di sole come cornice alla nostra visita. Come ogni viaggio, piccolo o grande, anche questo ci ha lasciato tanti spunti di riflessione.

Questa volta, con i mie due piccoli impegnati nei campi scout, siamo partiti in tre, con mio marito e Matilde, 15 anni e reduce dall’esperienza del primo anno di liceo (classico).

Vista dall'Intercontinental Hotel di Berlino

Grazie a IHG, al posto dell’ostello della gioventù che ci aveva ospitati nel 1987, abbiamo avuto la fortuna di alloggiare nel bellissimo Intercontinental Hotel (una bella rivoluzione anche questa! 😉 ), dotato di ogni confort, compresa l’ottima SPA decisamente a misura di famiglia ove è bellissimo passare una mezz’ora al termine di un’intensa giornata di visita della città.

Intercontinental Hotel di Berlino

Intercontinental Hotel di Berlino

Intercontinental Hotel di Berlino

Che dire di Berlino? Non sto ad elencare le cose da vedere che sono moltissime, meglio spiegate dalle mille guide disponibili online e offline e che è giusto che ciascuno selezioni in base alle sue preferenze e al tempo a disposizione.

Preferisco darvi, accanto a un po’ di fotografie del nostro viaggio, un insieme di pensieri che ho “portato a casa” con me da questa esperienza.

(Trovate altre foto nella gallery che ho pubblicato su facebook durante i giorni di viaggio).

Berlino 26 anni dopo
Ho lasciato una città tristemente unica per un muro che separava e metteva a confronto due visioni opposte del mondo, che ti dava l’impressione di trovarti in un film di spionaggio e trovo una grande capitale oggi totalmente integrata, moderna, con mille sfaccettature, in grado di offrire da ogni punto di vista un’esperienza gradevole ed interessante. L’impressione sintetica da qui è quella di essere certamente progrediti: siamo in un mondo migliore. La fine della guerra fredda non ha risolto tutti i problemi; di guerre ne abbiamo viste ancora negli anni successivi e ahimè ne vediamo ancora, fredde e calde, ma certamente l’impressione da qui è univocamente positiva e di speranza.
Del muro la città ha giustamente conservato il ricordo (e monito) a partire da una traccia del suo percorso che si può riconoscere per strada, passando per l’aspetto più turistico dello ex Checkpoint Charlie e arrivando al chilometro (circa) di muro decorato come già allora da graffiti che è possibile percorrere lungo la Sprea.

Checkpoint Charlie

La doppia memoria
Il fatto che il muro oggi sia lontano 25 anni e che non incomba più sulla città di fatto mettendo in ombra tutto il resto ha anche reso possibile portare maggiormente in luce il secondo livello di triste ma fondamentale memoria che Berlino incarna ed offre: la memoria di Berlino capitale del Terzo Reich.
La città oggi offre molti interessanti ed anche toccanti momenti di memoria legati all’epoca della Germania Nazista, dell’Olocausto e della seconda guerra mondiale. Il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa con l’annesso museo della Shoah è il più recente contributo ad una memoria fondamentale. Originale, toccante: la parte architettonica qui come al Museo Ebraico progettato da Daniel Libeskind, riesce a comunicare direttamente con gli spazi, le forme, le luci un insieme di sensazioni di oppressione, disagio, disorientamento che accompagnano magistralmente l’informazione e la testimonianza offerte dalla parte museale.
Come dimenticare il taglio di luce nel buio nello spazio vuoto di cemento alto oltre 20 metri che Libeskind ha pensato di porre al termine del corridoio sotterraneo dedicato all’olocausto?
E il suono metallico dei volti di ferro calpestati dai visitatori in una impressionante istallazione sempre nel museo?
Davvero tante e ottimamente presentate e valorizzate le testimonianze del periodo più cupo della storia tedesca: dalla Topografia del Terrore (museo sui crimini nazisti) esposizione collocata sopra la sede principale della polizia segreta nazista, al campo di concentramento di Sachsenhausen‎ a pochi chilometri dal centro di Berlino.
Partire dalla tragedia della seconda guerra mondiale e dell’Olocausto e ripercorrere la storia successiva dell’Europa con la Guerra Fredda che ha avuto a Berlino la sua origine e la sua maggiore testimonianza vivente è stato estremamente interessante, ma anche toccante sia per noi adulti, che per Matilde.
Ricordare, cercare di capire, soffrire, piangere, ma poi riscoprirsi in un mondo che ha saputo comunque superare tutto questo e rinascere è un viaggio nel viaggio che ci porteremo dentro.

Museo Ebraico di Berlino

L’architettura moderna
In Italia siamo circondati dal più grande tesoro storico-artistico al mondo; Berlino in questo senso è un ottimo complemento, dal momento che – essendo stata quasi totalmente distrutta durante il secondo conflitto mondiale, offre in gran parte un’architettura moderna.
E lo fa molto bene.
Offre un’urbanistica moderna, molto ariosa, con grandi arterie sempre dotate di ampissimi spazi sia per i pedoni che per le biciclette. E noi ne abbiamo approfittato per girare la città unicamente in bici. Trovare dove affittarne una è semplicissimo, i prezzi sono convenienti (meno di 10 euro al giorno se si affitta per più di due giorni), le bici ottime.
A quel punto, specie in luglio ove il traffico in città è veramente poco, girare Berlino è facile ed estremamente piacevole. Le distanze sono significative, per cui è sempre bene crearsi un percorso prima di partire tra le cose da vedere, ma poi la fluidità di marcia è notevolissima e si “macinano” senza troppo fatica grandi quantità di chilometri.
Bellissime le costruzione dietro al ReichStag, sulla Sprea, che durante l’estate sono valorizzate eccellentemente la sera da uno spettacolo gratuito di luci che racconta con una proiezione sui palazzi la storia recente del parlamento tedesco e di Berlino che torna capitale dopo la caduta del muro e la riunificazione.
Ben fatti anche i restauri di edifici come il Reichstag stesso con la celebre cupola di vetro e l’intera Isola dei Musei, vicino ad Alexander Platz. Anche quest’ultima ci è piaciuta per come testimonia ancora oggi della grandeur in declinazione comunista della ex DDR.
Stupenda poi la stazione centrale Berlin Hauptbanhof, la prima che io ricordi di aver visto con i treni che transitano su 5 livelli in una struttura modernissima e leggera che si affaccia sulla Sprea.

Berlino in bicicletta

Viaggiare con figli adolescenti
Come ho accennato sopra, in questo viaggio non ci hanno accompagnato i miei due figli più piccoli, ma solo Matilde che ormai sta frequentando il Liceo.
Se viaggiare in famiglia offre sempre spunti ed esperienze positive, devo dire che muoversi in tre è stato molto positivo, non solo perché Matilde è ormai responsabile (a parte qualche ovvia “eccezione”) e dunque non richiede l’attenzione del genitore dal punto di vista pratico, ma anche per gli spunti e le “sfide” che offre con  la sua curiosità e il confronto continuo tra quello che vede e quello che ha studiato. Un viaggio meno complicato a livello pratico/organizzativo, ma decisamente più sfidante da quello intellettuale: aiutarla a fare ordine tra le mille sollecitazioni spesso molto forti della storia europea recente e confrontarsi con lei sui grandi temi e le grandi ideologie degli ultimi decenni è stato decisamente faticoso, ma anche appagante; una bella occasione per rinfrescare anche noi l’idea di dove siamo e come ci siamo arrivati e di quanto il mondo cambi rapidamente pur ricadendo troppo spesso in errori ed oblii.
L’esperienza di una visita ad un campo di concentramento – fortemente richiesto da Matilde che è stata molto colpita e interessata dalla tragedia dell’olocausto già nel corso degli studi a scuola – è stato emotivamente forte, ma lo consiglio vivamente a tutti come tanti lo hanno consigliato a noi nelle settimane prima del viaggio.
Credo che capire attraverso un’esperienza di questo tipo gli errori e gli orrori di una storia vicinissima a noi, che coinvolgeva l’Europa di soli 70 anni fa non possa che essere prezioso sia per la crescita sua individuale che per quella di tutti.
E’ una memoria che va in tutti i modi tutelata e Berlino devo dire che lo fa molto bene a diversi livelli, mostrando di volerla fortemente tener viva come monito per il futuro.

#viaconIHG

Da Berlino insomma portiamo a casa molto e devo dire anche la netta sensazione di aver appena scoperto la superficie di una città che ha moltissimo da offrire e in cui speriamo di poter tornare presto portando con noi anche Aurora e Tommaso.

Bello anche aver avuto modo di completare questo viaggio con 3 giorni a Praga, distante solo 4 ore di treno, di cui vi racconterò nel prossimo post dedicato a #viaconIHG.

 

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