Coniglietta Nicoletta

Sanja Rotim

Lassù, sui pendii di una montagnetta, c’era un bel bosco. Forse dire bello era un po’ poco. Meraviglioso. Almeno così pensava Coniglietta Nicoletta, di professione poetessa. Aveva un aspetto un po’ serio rispetto agli altri conigli, Coniglietta Nicoletta. Forse per via degli occhiali che portava e una penna sempre in mano. Le querce, le robinie, i pioppi e i castagni in primavera e in estate erano verdi, in autunno invece si coloravano di rosso e arancione, un continuo spettacolo della natura. Tra quei colori Coniglietta Nicoletta trovava sempre l’ispirazione per le sue poesie. Non che non fossero belli anche i sempreverdi come il cipresso, il pino e l’abete, ma tutti noi abbiamo delle preferenze, o no? Poi i pittoreschi arbusti, l’edera che s’arrampicava sui tronchi, i cespugli, le felci, il muschio, il ruscello che sussurrava la sua storia. Tra le chiome degli alberi s’infiltravano i raggi del sole e a Coniglietta Nicoletta venivano in mente versi pittoreschi come il posto in cui viveva.

Le piaceva passeggiare seguendo il sentiero, si rilassava annusando il profumo dei fiori, ascoltando il rumore della pioggia, guardando le gocce d’acqua rimaste sulle foglie e rincorrendo le farfalle. Spesso andava sulle sponde del vicino laghetto, si sedeva sotto un salice, salutava le papere e scriveva le sue rime. Le venivano piuttosto bene, anche se gli altri abitanti del bosco non erano proprio interessati alle sue poesie, doveva ammetterlo a se stessa. Quando le leggeva alla volpe lei sbadigliava, il tasso le diceva che aveva altro da fare, la talpa alzava gli occhi al cielo… Non era stupida Coniglietta Nicoletta. “Non importa, qualcuno prima o poi apprezzerà le mie poesie anche qui nel bosco”, pensava lei.

Ma c’era una cosa che la turbava molto già da tanto tempo. Molti abitanti del bosco non si comportavano bene, non rispettavano quell’ambiente a lei così caro e che le dava idee per scrivere. Onestamente, lei viveva anche grazie ai suoi libri che si vendevano bene nel villaggio. Le dava fastidio, per esempio il gufo che di sera fumava e buttava i mozziconi in terra. Non sapeva cosa potesse provocare una simile leggerezza. La famiglia dei ricci, mentre costruiva la loro dimora lasciava in giro gli scatoloni, la volpe dimenticava gli avanzi del pasto, il cervo buttava i fazzoletti dappertutto. Poi lo scoiattolo stendeva i panni sui rami degli alberi. Questi si piegavano e a volte anche si spezzavano. “Come fa a un poeta venire l’ispirazione guardando i mutandoni dello scoiattolo svolazzare in aria? Ditemelo voi!”.

Coniglietta Nicoletta aveva un’amica molto cara, anche lei poetessa, Stella Gabriella. Ogni sera si parlavano, leggevano una all’altra le poesie scritte condividendo pensieri e desideri. “Stella Gabriella, com’è bello il cielo visto da qui, così scintillante e luminoso. Sono sicura che tutte le stelle lo trattano con cura. Vi guardo ogni sera ballare il valzer lassù, a volte vi invidio. Per quello che le tue poesie sono più romantiche delle mie. Invece qua…” Poi, una sera, le raccontò tutte le sue preoccupazioni.

“Ma tu hai provato a parlare con loro?” “Certo. Sai cosa mi hanno detto?”. Il gufo: “Cosa vuoi che faccia, io sono sveglio tutta la notte, Coniglietta Nicoletta. Mi annoio. Tutti dormono, non ho nessuno con cui parlare. Così fumo qualche sigaretta. Perché non vai a saltellare come gli altri conigli invece di brontolare sempre?”. “E il riccio mi ha spiegato che sono arrivati i mobili nuovi, tutti su misura, il divano angolare l’ha messo di qua, il tavolo di là… Mancava solo il mobile per il televisore come se a me importasse”. “La volpe si è vantata che ha fatto un pasto lauto, con i fiocchi, si stava ancora leccando i baffi”. “Povera, ti capisco proprio”, disse Stella Gabriella. Poi lo scoiattolo: “Sono in giro tutto il giorno a raccogliere le ghiande e le noci, non sai in che posti mi devo sempre infilare, sono sempre sporco, devo per forza fare spesso il bucato. Ma almeno d’inverno non lo faccio”.

“E così mi hanno dato tutti una risposta simile, ognuno pensa di avere un buon motivo per giustificarsi”. “Ma non avete un amministratore lì nel bosco? Quando qui c’è qualcosa che non va, ci rivolgiamo alla Luna. Poi lei decide sul da farsi”. “L’orso è il nostro capo. Proverò a parlargliene. Ma non ci spero tanto. Comunque, grazie per il consiglio, cara”.

Così Coniglietta Nicoletta provò a lamentarsi con l’orso. “Coniglietta Nicoletta, qui abbiamo un mucchio di cose da pensare. Si sta avvicinando la festa d’estate. Chi porterà da mangiare, chi da bere, dove mettiamo i tavoli, poi la musica… Abbiamo pensato di organizzare una tombolata, forse anche la pesca di beneficenza, si vedrà. Non so se c’è tempo per le tue lamentele adesso. Però, posso provarci, ma non ti prometto niente”. Quando arrivò il giorno della riunione mise all’ordine del giorno sotto “varie” la questione. Spesso gli animali si ritiravano stanchi prima della fine e così l’argomento quella volta non venne preso in considerazione. A dire il vero, neanche l’orso era d’esempio, ammucchiava semore tante cose davanti alla sua tana.

“Stella Gabriella, non ha funzionato. Non hanno neanche ascoltato. Tu cosa faresti al mio posto?” “L’unica cosa che ti rimane è far capire a loro l’importanza dell’ambiente attraverso le tue poesie, perché è quello che ti viene meglio. Componi una poesia in cui spieghi che non hanno un altro posto dove possono vivere, non possono andare su un altro pianeta”.

Così Coniglietta Nicoletta iniziò a scrivere la sua poesia:

RISPETTIAMO LA NATURA

Rispettate la natura tutti voi,
perché essa fa parte di noi.
Non inquiniamo
le montagne, i boschi e il mare,
perché non ci vogliono sul pianeta Venere.
Neanche Uranio, Mercurio
e Plutonio,
fanno parte del nostro patrimonio.
Non ci ospitano neanche su Giove,
su questo non ci piove.
Neanche Saturno per noi
si commuove,
anche Marte dice
andate altrove.
Non c’è vita sulla Luna,
per nostra sfortuna,
il Sole scotta,
con il caldo sarebbe sempre una lotta.
Le stelle sono troppo distanti,
per essere accattivanti.
Ci rimane solo il pianeta Terra
nel Sistema Solare,
per questo lo dobbiamo curare
e non inquinare.

La poesia fu presentata durante una riunione del bosco. Gli animali questa volta l’ascoltarono attentamente. Chissà come mai, ma dopo smisero di comportarsi come prima e vissero in armonia con la natura per il resto dei loro giorni. Il gufo ha smesso di fumare. Adesso di notte si mette le cuffie e ascolta la musica oppure i notiziari. Chissà dove lo scoiattolo stende i suoi panni, perché non si vedono più in giro. I ricci hanno sistemato tutto il cartone nei contenitori della carta mentre la volpe ha messo i suoi avanzi del pasto in quello dell’umido.

“Vi stupisce che facciamo qui la raccolta differenziata? E sì. Ci siamo ingegnati, abbiamo fatto dei vari contenitori con i rami spezzati trovati in terra. Poiché la talpa ha una bella calligrafia, ha fatto dei cartelloni con le scritte: plastica, vetro e umido. I disegni delle bottiglie non ci piacciono e magari ci confondono. Il cinghiale poi porta tutto, così smistato, alla discarica”. Forse prima non si rendevano conto di vivere in un mondo unico e non apprezzavano la magia del bosco.

La festa d’estate fu proprio divertente. La cerva è stata eletta miss bosco e ha ricevuto un premio. La volpe è rimasta un po’ male perché si aspettava di vincere. Passò tutto il giorno precedente tra il parrucchiere e l’estetista. Si ballò fino all’alba. La scrofa ha avuto un piccolo incidente mentre ballava il tango con il cinghiale. Quando si è piegata e alzato la gamba in aria si è ribaltata trascinando anche lui in terra. Fortunatamente non hanno avuto gravi conseguenze. Forse qui ci vuole una dieta. Coniglietta Nicoletta ha continuato felicemente a chiacchierare di sera con la sua amica e a comporre le sue poesie per dare voce ai suoi sentimenti ammirando la bellezza del suo bosco. Ha trovato anche un coniglietto che le ascolta volentieri, Coniglietto Oscar. Anche Stella Gabriella, tra un valzer e altro, compone. Coniglietta Nicoletta ha già fatto nove raccolte di poesie. Se volete leggerle, nel villaggio Sottobosco c’è una libreria dove potete acquistarle.

O prendere in prestito in biblioteca. A voi la scelta.

 

 

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