Nino e Nina di dicembre
Bruno Tognolini
Tratta G Baby, n.12/2014 Dicembre, Periodici San Paolo
Leggiamo insieme: Nino e Nina di dicembre di Bruno Tognolini
Viene dicembre, nevica e piove,
Nina si veste da freddo di neve,
Nino si veste da fine dell’anno.
Cos’è una fine i bambini lo sanno.
Metti il giacchino che il gioco è finito.
C’è il bastoncino, finito il gelato.
Finito il giorno, sonno che viene.
Finito il film, c’è scritto FINE.
Finito l’anno, davanti alla scuola,
con le maestre, in mezzo all’aiola,
dopo che nevica, prima che piove,
i bimbi fanno un pupazzo di neve.
Ma il giorno dopo ha piovuto molto
e quel pupazzo di neve s’è sciolto.
Tutti i bambini hanno messo il cappotto
e nell’aiola hanno pianto a dirotto.

Nina gridava: “Dov’è finito?”
Nino piangeva: “Dov’è sparito?”
“Ieri era qui, oggi dov’è?”
“Maestra, spiegami! Dimmi perché!”
Non è sparito, è solo nascosto!
Non è sparito, ha cambiato di posto!
È come l’anno, parte e ritorna.
È sempre qui ma ha cambiato di forma.
Anche il pupazzo Anno Vecchio è passato,
l’uno gennaio sarà già squagliato.
Lascia ricordi, qualche rimorso,
cambia la forma e diventa Anno Scorso.
Ciao Anno Scorso, ciao Nina e Nino!
Qui vi saluta lo scrittore Bruno.
Perché Anni Nuovi vengono e vanno,
mentre i bambini crescono e stanno.
Cambia il poeta, resta la rima,
ed il pupazzo è più bello di prima.
Perché ricorda, bambino laggiù:
il vero Anno Nuovo sei tu!

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