Deh, Violetta, che in ombra d’Amore

Dante Alighieri

Deh, Violetta, che in ombra d'Amore

Leggiamo insieme: Deh, Violetta, che in ombra d’Amore di Dante Alighieri

Deh, Violetta, che in ombra d’Amore
negli occhi miei sì subito apparisti,
aggi pietà del cor che tu feristi,
che spera in te e disiando more.

Tu, Violetta, in forma più che umana,
foco mettesti dentro in la mia mente
col tuo piacer ch’io vidi;

poi con atto di spirito cocente
creasti speme, che in parte mi sana
la dove tu mi ridi.

Deh, non guardare perché a lei mi fidi,
ma drizza li occhi al gran disio che m’arde,
ché mille donne già per esser tarde
sentiron pena de l’altrui dolore.

 

Parafrasi di:  Deh, Violetta, che in ombra d’Amore di Dante Alighieri

Oh, Violetta, che sotto forma di Amore
sei all’improvviso apparsa davanti ai miei occhi (poetica dello sguardo, amor cortese)
abbi pietà del cuore che hai ferito (colpito dal desiderio d’amore),
che ha speranza e muore nel desiderio di te.

Tu, Violetta, con forma metafisica (con le sembianze soprannaturali di Amore),
accendesti una fiamma dentro la mia mente (mi facesti innamorare)
appena ammirai la tua bellezza; (provenzalismo)

poi con l’animo infiammato d’Amore
infondesti in me speranza, che mi guarisce parzialmente
quando mi sorridi. (poetica del saluto/sorriso)

Oh, non soffermarti al fatto che mi affido alla speranza
ma curati di osservare (strabuzza gli occhi) il grande desiderio che brucia in me,
Poiché mille donne per aver tardato nel concedere pietà (il motivo della dannosa tardanza è tipico della poesia provenzale)
Hanno provato troppo tardi la sofferenza del dolore altrui.

 

Immagine realizzata con AI di Bing

 

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