Il mago rosso
Ecco la fiaba di Stefano Cinti, tratta dal volume "I racconti della vasca colorata" (Edizioni Il Calamaio) (8 maggio 2004).
C’era una volta, in un’isola tutta rossa, un mago rosso. Era costui una mago davvero potente che poteva colorare a suo piacimento tutte le cose di rosso.
All’inizio era stato divertente vedere i pesciolini diventare rossi ed il mare con loro. Anche le piante ad una ad una erano state colorate di rosso, ma dopo un po’ tutte le cose sull’isola avevano lo stesso colore e il mago si annoiava terribilmente. “Che divertimento c’è a vivere in un posto così?” si lamentò ad alta voce una mattina il mago e poi aggiunse “L’acqua che bevo è rossa, le verdure, la frutta, tutto è rosso, anche il cielo e l’aria che respiro sono rossi!”
Ma non era stato sempre così. In passato i maghi avevano vissuto tutti insieme in armonia ed ognuno di loro aveva avuto un compito ben preciso. Per esempio: il mago nero doveva colorare la notte, il mago rosso le pesche e le ciliegie mature, il mago blu il cielo, il mago giallo i capelli dei bambini biondi, il mago bianco i fogli di carta… Purtroppo, dopo alcune settimane passate insieme i maghi iniziarono a litigare tra di loro. Il mago nero rimproverò al mago blu di non colorare bene il cielo, il mago blu disse al nero che lui non poteva più riposare bene la notte, in quanto non era abbastanza buia. Il mago giallo litigò con quello rosso perché, secondo lui, la frutta non sembrava mai abbastanza matura, il mago rosso fece notare a quello giallo che i bambini non erano sufficientemente biondi… Un giorno, stanchi di litigare, i maghi decisero che sarebbe stato meglio separarsi ed andare a vivere ognuno per i fatti propri. Tanto se la sarebbero cavata anche da soli, conclusero. Fu così che si separarono, ed andarono a vivere ciascuno in un’isola diversa.
Quella mattina, per la prima volta dopo tanti anni, il mago rosso si sentiva triste. Non ne poteva più anche del suo passatempo preferito, colorare di rosso tutte le barche di passaggio. “Chissà se anche gli altri maghi si annoiano come me?”, disse ad alta voce. “Certo!” gli rispose un pappagallo, ahimè anche lui colorato di rosso, posandosi sulla sua spalla. “Vedi caro mago rosso, io ho fatto visita a tutti i maghi nelle loro isole ed ogni volta ho cambiato colore per sentire però sempre la stessa storia, si lamentano tutti e vogliono tornare a vivere insieme!” “Questa notte”, continuò il pappagallo , “la nave dell’arcobaleno passerà a prendere i maghi nelle loro isole per portarli a vivere in un posto magico” e concluse “Fatti trovare pronto!” Detto ciò, l’uccello spicco il volo nel cielo rosso.
Quella notte la nave dell’arcobaleno portò tutti i maghi in una grande isola, dove vissero per sempre in armonia colorando il cielo, le piante e gli animali, i frutti, i capelli dei bambini e tutte le cose. Quest’isola fu chiamata terra.