Lustrascarpe
Illustrazioni di Mariapia (Maria Pia Franzoni Tomba) - Editrice Piccoli - Milano
Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Stefano che ci ha inviato le immagini e il testo (24 Febbraio 2025).
Leggiamo insieme: Lustrascarpe – Illustrazioni di Mariapia (Maria Pia Franzoni Tomba) – Editrice Piccoli – Milano
Oggi mamma è un po’ malata
ed è a letto.
Ecco Pippo che si mostra
bravo ometto.
Ha svegliato sottovoce
Mariella;
ha aiutato nel lavarsi
la sorella.
Senza smorfie né pigrizia
svelti e attenti
i due bimbi si puliscono
anche i denti.
Ma Mariella è impensierita.
Dice: “Ma
senza la nostra mammina
che si fa?”.
“Or facciamo colazione
poi vedremo.
Qui da soli, zitti e quieti
giocheremo”.
Ma poi Pippo pensa; e dice:
“Non ti pare
che qualcosa per la mamma
dobbiam fare?”.
“Sì” risponde allor Maria,
“ben s’intende!
Sbrigheremo noi due insieme
le faccende.
Puliremo, ecco, le scarpe
di papà.
Van lustrate. E ben contento
poi sarà!”.
“Qua, le spazzole e ceretta.
Io, io farò!”.
“No” protesta allor Maria
“ti aiuterò”.
E si mettono d’accordo.
Son contenti
solo quando le due scarpe
son lucenti.
Ma le mani ed i visetti!
E i vestiti?
I bambini ora si guardano
contriti.
Però… “Manca acqua e sapone?”
Pippo dice.
E Maria corre all’acquaio
ben felice.
Quanta schiuma! anche la faccia
è insaponata.
“Guarda, guardala, che par
panna montata!”.
Ma negli occhi va la schiuma.
“Ahi ahi ahi!”
“Zitta” dice Pippo “o mamma
desterai”.
Tace allora la piccina;
per amore
della mamma, non si lagna
del bruciore.
Or la faccia e le manine
son lavate.
Veramente… un poco ancora
son macchiate…
Bene. E adesso ai vestitini
che faranno?
Che domanda! Anche i vestiti
laveranno.
Maria subito si toglie
la vestina;
anche Pippo poi si leva
la blusina.
E giù lava lava lava…
Fa Maria:
“Questa grande macchia nera
non va via”.
“Già” fa Pippo “io lo so bene
che ci vuole.
A imbiancarla occorre il raggio
del bel sole”.
E sciorinano i vestiti
sul balcone,
dopo averli ben sciacquati
dal sapone.
Ma s’avvedono che in terra
l’acqua corre,
fin giù giù verso il balcone…
Oh che orrore.
Si levano le scarpe
e i calzini
e diguazzano nell’acqua
coi piedini.
La raccolgono con stracci
sveltamente
perché a rivoli non scenda
sulla gente.
Entra, aiuta, sole d’oro,
sol di maggio,
i due bimbi affaccendati,
col tuo raggio!
Anche scarpe e calzettini
son bagnati.
Che faranno così scalzi
i due scapati?
Pippo infila a se le scarpe
di papà
e a Mariella le pantofole
della mamma metterà.
Si cammina un poco male,
si capisce !
Ma la cosa in due risate
ora finisce.
Però, a un tratto… che succede?
ecci! ecci! eccì!
Questa bimba in gonnellino
fa così: ecci ecci!
E poi subito… che avviene?
eccì! eccì! ecci!
Questo bimbo in magliettina
fa così: eccì eccì…
“Temo” dice Pippo allora
premuroso
“che avrai preso un raffreddore”
E affettuoso
a Mariella dice: “Vieni,
vieni qui”
e l’avvolge in uno scialle.
Ma egli pure: ecci eccì…
Or finisce l’avventura.
Due malati
stanno nei loro lettini,
rassegnati.
Debbon prender medicine
per la tosse.
Per la febbre le faccine
sono rosse.
Dice Pippo: “Non importa.
Son malato,
ma alla mamma un po’ d’aiuto
l’ho pur dato”.
E Maria: “Ci ha fatto il babbo
una carezza…”
La ricordano i due bimbi
con fierezza.
Esiste una versione di Lustrascarpe dove i testi sono di Jolanda Colombini Monti e le illustrazioni (le stesse che illustrano anche la versione di questa pagina) sono di Maria Pia Franzoni Tomba (Mariapia). Se volete leggere anche questa seconda versione della filastrocca, cliccate qui!