Partenza

Gustavo Botta

Tratta da Alcuni scritti, Ariel, Milano 1952

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Sul muro sta l’ombra
di un ragno gambuto.
«Camera mia sgombra,
parto; e ti saluto.

Or vuota rimani
di canti e d’incanti».
Non sanno il domani
i miei piedi erranti.

«Deserta rimani
col ragno, col topo…»
Via!, rimpianti vani!
Non pensiamo al dopo!

Via, senza compagno!
– Spengo la candela –
«E tu, saggio ragno,
fila la tua tela».

 

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