Treno
Ecco la poesia di Silvana (5 marzo 2004).
Treno,
che veloce corri
sulla strada ferrata,
con numerose persone.
Io ti sento
ogni ora,
rapidamente,
fuggire.
Tu, con la tua fretta,
non puoi osservare
quant’è splendido
il cielo,
con le rosee nuvole;
i monti dove si percepisce
l’infinito orizzonte;
ed il mare con le bianche onde,
sembrano adacquarti.
Ma tu, quell’incontro
Lo puoi appena
assaporare:
il tuo motore
troppo lestamente
ti spinge.
Soltanto
Alla stazione,
puoi riposarti un poco
e guardare i passeggeri
salire e scendere.
O, caro treno,
anch’io ho viaggiato
sulle tue vellutate poltroncine:
un tempo.
Ma non era un viaggio felice.
Era un cammino
Che facevo
Per recarmi, laggiù,
in quell’istituto fiorentino
che per qualche mese
mi separava dal natio nido.
Infatti,
la sera,
sentivi salire,
mia mamma, sola:
senza di me!