Il sole cadeva a larghe falde

Di questa filastrocca ho due versioni differenti.
Se vi piace la prima, dovete ringraziare Vittorina (23 settembre 2000). Se preferite la seconda, dovete ringraziare Giannino (16 gennaio 2001).



Prima versione

Il sole cadeva a larghe falde 
e la neve coi suoi raggi cocenti riscaldava la terra.
Io mi arrampicai su una profondissima montagna
e al chiaror di un lumicino spento mi addormentai.
Al chicchirichì di un orso mi svegliai:
presi un coltello senza manico,
che gli mancava soltanto la lama
e glielo piantai talmente nel collo
che perdette persino la coda.

Seconda versione

Era un giorno di notte.
Mentre la luna con i suoi raggi infuocati riscaldava la terra
e il sole cadeva a larghe falde,
io solo, insieme ad altri tre,
me ne andai per una strada lunga, larga, corta e stretta.
Entrai in un campo di meli, pieno di pere,
prendendo una patata da un albero.
Vidi, poi, seduto in piedi
sopra un sasso di legno,
un cadavere vivente
che leggeva un giornale senza scritto
al chiarore di un lumicino spento.
Allora tirai fuori il mio coltello senza manico,
che gli mancava soltanto la lama,
glielo conficcai nel cuore e gli dissi:
"Muori scellerato che hai mangiato lo zucchero salato!"

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