Sbagliando si impara! Il valore dell’errore

sbagliando si imparaLa paura di sbagliare non dovrebbe bloccarci, anche perché è sbagliando che si impara.

L’errore è il motore e la misura della nostra curiosità e della voglia di apprendere e provarci sempre.

Purtroppo viviamo in una società che troppo spesso pone l’accento sul risultato. Ci si preoccupa esclusivamente della performance. Della vittoria. Del successo.

E troppo spesso ci si dimentica del valore dell’errore per crescere e sviluppare una buona autostima.

Si impara anche sbagliando … e riprovandoci

Sono tanti i bambini e i ragazzi che, per paura di sbagliare, rifiutano di fare delle attività.

Persino di provarci anche solo una volta. Preferiscono abbandonare ciò che stanno facendo o qualcosa che gli viene proposto per la prima volta come uno sport o una pratica artistica perché non riescono a gestire le emozioni che vivono. La frustrazione e l’ansia della prestazione superano la gioia di provarci.

Ogni bambino e ogni bambina ha diritto a sperimentare, sbagliare, provare tristezza.

Se togliamo ai nostri figli la possibilità di sbagliare, non gli permetteremo di gestire le loro paure e loro non impareranno mai quali sono le loro risorse.

Sbagliano tutti

Filastrocca di Gianluigi Cosi

Sbaglia il dottore con la ricetta
sbaglio la taglia della maglietta
sbaglia il pittore con il colore
sbaglio l’altezza, ahi che dolore!
Sbaglia il tiro il calciatore
sbaglio il piano dell’ascensore
sbaglia il tubista nella cucina
sbaglia la mamma con la farina
sbaglia il barista con il caffè
sbagliano tutti sbaglia anche te!

Lo sbaglio del gallo

Filastrocca di Angiolo Silvio Novaro

Tratta da: Il Cestello – Poesie per i Piccoli – A. Mondadori (Milano, 1928)

Alla casetta ove posava un gallo
picchiò la luna uscita fuor dal mare.
Vedendo l’aria empirsi di corallo,
si scosse il gallo, e si buttò a cantare:
“Chicchirichì, il sole è qui!”.
Tanto cantò che udirono le stelle
e risero fra lor del grosso abbaglio;
ma un vecchio asino aperse le mascelle
e protestò con un solenne raglio.

Lo sbaglio

Filastrocca di Jolanda Restano

Scrisse “Qual’è” sul muro
e fu uno sbaglio,
aprì la bocca
ed uscì un forte raglio:
un asinello vero
diventò
sol perché un apostrofo
sbagliò!

Tu, che asinello
non vuoi diventare,
l’apostrofo giammai
dovrai usare.
Per scrivere “qual è”
correttamente
l’apostrofo cancella
immantinente!

Un nuovo proverbio

Filastrocca di Gianni Rodari

Sbagliando s’impara,
è un vecchio proverbio.

Il nuovo potrebbe essere
che sbagliando s’inventa.

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