Come si chiama la moglie di Babbo Natale?
Babbo Natale ha una moglie.
La sua storia è avvolta dal mistero.
In tutti i racconti la moglie di Babbo Natale non ha un nome proprio. Generalmente la si trova indicata come la Signora Claus (utilizzando il cognome del marito).
L’unica cosa certa sul suo conto è che lo aiuta tantissimo in tutte le sue missioni.
Conosciamo la signora Claus, la moglie di Babbo Natale
Se la storia di Babbo Natale si perde nella notte dei tempi. Al contrario la figura della moglie di Babbo Natale ha un’origine recente.
È stata menzionata per la prima volta nel 1849, all’interno del racconto A Christmas Legend del missionario James Rees.
In questa storia, la signora Claus viaggia al fianco di Babbo Natale per aiutarlo a consegnare regali ai bambini di tutto il mondo.
Da allora la figura della moglie di Babbo Natale è apparsa in molti racconti come Lill’s Travels in Santa Claus Land e Other Stories, di Ellis Town nel 1878 e Goody Santa Claus on a Sleigh Ride, di Katharine Lee Bates nel 1889.
I Claus vivono al Polo Nord. È conosciuta per fare i biscotti con gli elfi, prendersi cura delle renne e preparare i giocattoli con suo marito.
Babbo Natale
Poesia di Patrizia Nencini
Sono un papà molto speciale
mi chiamo Babbo Natale!
Il vestito che porto addosso
è di un vivace colore rosso.
Cappello, stivali e cintura
completano la mia figura.
Quando mi guardo nello specchio
vedo la faccia di un bel vecchio.
Vivo al Polo tra nevi e orsachiotti
insieme a tanti gnomi grassotti.
Al lume fioco di una lampadina
leggo la posta fino a mattina.
Nella stanza delle sorprese
incarto i regali dal primo del mese.
Ho una slitta a nove renne
e scio sulla neve carico di strenne.
Per non sentire la tramontana
mi copro tutto con la sciarpa di lana.
Arrivo in città a notte scura
lascio le renne per una nuova avventura.
Salgo svelto sopra il tetto
poi scivolo piano nel caminetto:
nella casa tutto tace
e a luci spente regna la pace.
L’albero di Natale è luminoso:
metto i giocattoli e mi allontano silenzioso.
Dopo un dolcetto e un riposino
lascio la casa di ogni bambino.
Al mattino, tutto solo,
sveglio le renne e …via verso il Polo!
Durante il viaggio saluto tutti:
i piccoli, i grandi, i belli e i brutti!
A casa arrivo con un po’ d’affanno,
mi stendo sul letto e dormo per un anno.
Sogno una notte fatata e speciale…
il tempo è passato: è già Natale!
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