La filastrocca di Pinocchio: 11 – Le faine
Testo di Gianni Rodari - Illustrazioni di Raul Verdini
Gli autori hanno pubblicato questo Pinocchio a puntate, tra il 1954 e il 1955, sul giornale per ragazzi "Pioniere". Questa divertente filastrocca non vuole essere altro che una fedele traduzione in immagini e poesia del famoso racconto collodiano. Una semplice interpretazione, un omaggio a Collodi (e in alcuni versi anche un omaggio al signor Bonaventura!).
"La filastrocca di Pinocchio" è disponibile in un volume di Einaudi Ragazzi
Leggiamo insieme: La Filastrocca di Pinocchio – Capitolo 11
Qui continua, aprite l’occhio,
l’avventura di Pinocchio
ch’è finito prigioniero
d’un padrone assai severo.
“Il mio cane stamattina
mi morì di scarlatina:
il suo posto prenderai
ed ai ladri baderai”.
Le delizie del collare
or Pinocchio ha da provare
e accucciato nel casotto
fa da cane poliziotto.
Quando scocca mezzanotte,
caute, caute e ghiotte ghiotte
di galletti e di galline
si fan vive le faine…
che propongono un baratto
al guardiano stupefatto:
“Avrai gratis un cappone
se non svegli il tuo padrone.”
“Son d’accordo, non abbaio,
presto, entrate nel pollaio…”.
Dice astuto il burattino
al quartetto malandrino.
Ma il pollaio svelto serra,
le faine vi rinserra
e abbaiando a perdifiato
dà l’allarme al vicinato.
Grandi onori gli procura
dei ladroni la cattura
e din premio gli ridà
il padron la libertà.
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