A mia madre
Edmondo De Amicis
Vittoria manda questa poesia (7 gennaio 2002)
Leggiamo insieme: A mia madre di Edmondo De Amicis
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni
e più la guardo e più mi sembra bella.
Non ha un detto, un sorriso, un guardo, un atto
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore,
farei tutta la vita il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio priego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino
per coronar di gloria il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!
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Sono Argentina, scusatemi gli errori. Mio nonno la diceva sempre, lui la imparato alla scuola elementale… che bell ricordo.
ludo tvb
Mia nonna è del 1928 e a volte non si ricorda cosa ha mangiato a pranzo. Ma è grazie a lei se io conosco questa magnifica poesia, perchè ancora oggi l’ha recitata a me e a mia figlia ed è un suo ricordo di scuola!
Ho 55 anni, anche per me è un ricordo di scuola. Reciterò questa dolcissima poesia al mio nipotino quando sarà più grandicello. Un bacio alla tua nonna per me.
Il mio nonnino la recita sempre. Molto spesso non ricorda nemmeno che ha fatto il giorno prima, ma questa poesia è una costante, per lui! La recita dedicandola alla sua mamma e alla mia dolce nonnina, dicendo che vorrebbe rivederla giovane come quarant’anni fà. Tanto amore :’)
L’ho letta a mia figlia che non la conosceva. Si è commossa !
Anch’io a quasi 55 anni mi ricordo questa poesia che ho studiato a scuola.
Più che altro ricordo la strofa ” le baci la sua treccia bianca” ed è così che ho ritrovato questa splendida poesia sul vs sito dopo tanto cercare di ricordarmi l’autore. Ma il titolo lo ricordavo ancora. Anch’io come Fiorella la insegnerò alla mia nipotina perch’è possa recitarla alla sua mamma cioè mia figlia. Grazie
Mi dite una poesia bella? ho solo 10 anni, aiutatemi
io so questa speriamo che ti piace.
le mie mani per la mamma
Con le mie mani seppur piccoline,
tantissime cose io posso fare.
Le posso battere,le posso guardare
delle carezze io posso dare.
E oggi, mamma, che è la tua festa,
le mie manine ti voglio donare.
E ora mi metto le mani sul cuore
Per dimostrarti il mio grande amore.
E con le mani ti mando un bacino
Stringimi forte e stammi vicino.
Ciao, cerco una poesia bella da dedicare alla mia mamma. Questa la stò facendo a scuola, ma non è che mi piaccia tantissimo e quindi sto cercando un’altra poesia da dedicarle. Ho 10 anni, aiutatemi! Grazie
Ciao Giada, prova a vedere se al link che ti segnalo trovi la poesia che fa per te e per la tua mamma. Ciao! https://www.filastrocche.it/feste/filastrocche-per-la-festa-della-mamma-in-italiano-tradizionali-o-dautore/
ciao a tutti, io sono chiara e vengo da Napoli.
L’anno scorso una delle mie maestre mi fece recitare questa poesia da un suo vecchio libro di poesie. Quando la cominciai a leggere già capii che quella era una poesie degna di essere chiamata poesia… ora dopo un anno di varie ricerca andate tutte male l’ho ritrovata e non appena vedrò il mio fratellino Ale gliela reciterò.
Il poeta De Amicis dà davvero tutto di lui e di sua madre in questa poesia che se dici che è stupenda stai dicendo davvero toroppo poco. Scusatemi il papetiello di robba ma io quando ascolto o leggo poesie del genere riesono a cacciare da me tutto il bello che ho…..
bacionissimi da Napoli
Ricordo mia mamà che me l’aveva insegnato anni e anni fa.
Ho 60 anni e sono nato e vivo in Belgio.
Da quando sei partita da questo maledetto mondo, sempre ho questa poesia in mente.
questa poesia la recitava a me quando ero piccola mia nonna ora io nne ho 66 anni ma me la ricordo come se fosse ieri
Avevo 3 anni e mezzo oggi ne ho quasi 41, mia sorella ne aveva sette e doveva recitare la poesia per la festa della mamma, allora mio padre mi chiese se volevo dire anche io la poesia alla mamma e così me la rilesse così tante e tante volte (perchè io non sapevo leggere) finchè non la imparai e ancora oggi la ricordo a memoria. Ovviamente è superfluo dire che la poesia che recitò mia sorella non era lontanamente paragonabile a quella di De Amicis.
sono honduregno lego el verso una e altra vece y non posso parare di legerre perché é molto bello
la mamma (ora purtroppo è lassù) me la recitava sempre.
era il suo ricordo di scuola più bello perchè la recitò davanti a tutti
gli insegnanti, direttrice ed alunni.
Ho 72 anni, questa poesia la recitava già mia madre, che me l’ha poi insegnata.
Ancora oggi, quando la rileggo o la ascolto, avverto una commozione che non riesco a trattenere.
E’ bellissima e dovrebbe far parte del bagaglio culturale dei nostri ragazzi.
Oggi compio 60 anni e pertanto sono andata a ricercare questa poesia che ho imparato alle elementari. L’ho inviata anche ai miei amici che possano leggerla. A me sembra bellissima, anche se oggi, i capelli delle nonne di 60 anni, non sono proprio bianchi……
Ciao a tutti.
Giuseppina
Ero ragazzina, quando sfogliando il mio libro di lettura di italiano, lo guardo si femò su questa poesia. Avevo allora 13-14 anni e la mia mamma non ancora 50 e me la immaginavo come sarebbe stata a 60 anni pur sapendo che mancavano ancora parecchi anni. Ma io leggevo e rileggevo questa penetrante poesia sebbene non mi era stata assegnata per lezione. Gli anni passarono e mia madre superò anche gli ottant’anni sebbene a me pareva sempre giovane, ed io continuavo a ripetermi questi versi specialmente quando, mai stanca, la vedevo offrire il suo incesante aiuto, i suoi saggi consigli ed i suoi silenzi che esprimevano la gioia o il dolore che leggeva nei nostri pensieri. Madre da tanto tempo non ci sei più ma sempre più sei presente nel mio cuore. Oramai anch’io ho più di settant’anni e continuo a ripetere i versi di questa sensibile, toccante e profonda poesia che, all’occasione, umilmente cerco di recitare ai sensibili di cuore.
Grazie De Amicis
ci sono errori nel testo (rima, metrica e testo uncompleto):
1) dopo “sessant’anni” bisogna andare a capo;
2) nel primo verso della seconda strofa manca la parola “atto”
3) dopo “se fossi pittore”, bisogna andare a capo
(deve far rima con “cuore” e tutti i terzi versi di ogni strofa sono dei settenari, gli altri sono endecasillabi).
4) nella quarta strofa bisogna sostituire “prego” con “priego”.
5) dopo “il pennello divino” bisogna andare a capo.
Saluti dall’Argentina – Dante Bissiri
Grazie Dante per le tue preziose segnalazioni: ho subito corretto! Ciao
Io sono argentino, ho studiato italiano nella scuola secundaria nel mio popolo e ricordo questa poesia, fra 1975
Ciao ciao, sono Salvatore, anch’io ho quasi settanta anni, questa sensibilissima poesia mi è tornata in mente parlando con uno più giovane di me, che purtroppo non va d’accordo con la madre, per aprirgli un po’ la mente ed il cuore. Alla scuola chiedo: se non avete insegnato ai nostri ragazzi questa poesia, cosa avete insegnato? A leggere, scrivere, diventare dottori o scienziati? Praticamente nulla!!!!!!
Chi come Lei, Lei mi ha insegnato a vivere ma, non mi ha insegnato a vivere senza di Lei. Cioa Mamma Auguri.
La poesia è molto bella e significativa.
L’ ultima strofa l’ho fatta scrivere sulla lapide di mia moglie. Vorrei poter cangiar…eccc