Il cane
Maria Vanni
Poesia tratta dal volume "Annibelli" di Luigi Ugolini e Armando Nocentini - Illustrazioni di Roberto Sgrilli - Società Editrice Internazionale (Giugno 1950)
La casa guardo, la greggia guido,
nel folto bosco la fiera snido (1).
E al mio padrone caro mi fa
la sempre vigile mia fedeltà.
Pronto a seguirlo, pronto a sfidare
qualsiasi pericolo per lui salvare;
ogni catena dolce divien,
se il mio padrone presso mi tien.
Dai bianchi culmini del San Bernardo (2)
le nevi scorro buono e gagliardo:
intento ai geniti del viator (3),
cui porto speme, vita e vigor.
Ed anche intrepido disfido l’onda
per trarne salvo sopra la sponda
l’uomo che male vi s’affidò,
o il bimbo incauto cui ‘l pié mancò.
Non paia strano questo mio detto:
insegno all’uomo stesso l’affetto;
quando, il padrone morto a seguire (4),
su la sua tomba corro a morire.
(1) Cerco la selvaggina
(2) Sul passo del San Bernardo, sulle Alpi Occidentali, vi è un celebre monastero ove si addestrano dei grossi cani, per salvare le persone sperdute nella neve
(3) Viaggiatore
(4) Per seguire il padrone morto
Illustrazione di Roberto Sgrilli
Se cercate le più belle Filastrocche sugli Animali, cliccate qui!
Se cercate le più belle Poesie sugli Animali, cliccate qui!