Damine e Cavalieri
Jolanda Colombini Monti - Illustrazioni di Mariapia - Editrice Piccoli (Milano)
Leggiamo insieme: Damine e Cavalieri di Jolanda Colombini Monti
Siamo all’epoca lontana
del galante Settecento.
Nei giardini all’italiana
ferve il gioco del momento.
Mosca cieca: Cavaliere
con la benda sopra gli occhi,
mi sa dire, per piacere,
chi è la dama che ora tocchi?
Ma Fioretta il gioco arresta:
“Addio, cari. Debbo andare.
Sono attesa ad una festa.
Voi potete continuare”.
“Una festa di splendore
questa sera vi sarà!”.
Dice Fabio, il servitore,
che accendendo i lumi stà.
“Sì, lo so. La padroncina
anche a me l’ha detto ieri,
aggiungendo: Corallina,
pensa tu pei candelieri!”.
Oh, vedrai quanta allegria!
Ci saranno suoni ed danze!
D’una bella compagnia
si riempiran le stanze.
Già la scherma allor si usava
e ogni giorno una lezione
dal maestro si pigliava
per studiare la posizione.
Tac tac tac. Non par udire
l’incrociare dei fioretti?
Per difendersi o assalire
l’esercizio fa perfetti.
E, per oggi, sia finito!
Ti saluto, Riccardino.
Vo’ a cambiarmi di vestito.
Sono atteso nel giardino.
“Mia Fioretta, che eleganza!”
Dice lui nel baciamano:
“Sei già pronta per la danza?”
“Sì, avviamoci pian piano!”
Oh, graziosa mia damina,
con parrucca bianca e neo,
con ventaglio e crinolina,
ti farò da cicisbeo!
Sei galante ed azzimato
profumato e divertente!
Grazie. Accetto a cuore grato,
Cavaliere mio servente!
Minuetti, Gavottine,
si ballavano a quel dì:
sorridevan le damine
come bambole, così!
Con la mano sulla mano,
un saltello breve breve
e la musica, pian piano,
li seguiva dolce e lieve…
Un inchino, tre passetti,
cambia dama, cavaliere!
Giravolta sui tacchetti.
Attenzione a non cadere.
Ma, nel fondo del salone,
una musica risuona.
Zitti… tutti in attenzione.
È un bambino che ora suona!
Come, non lo conoscete?
È un prodigio in verità.
Il suo nome sentirete:
nella storia è scritto già!
Ha davvero del talento
per la Musica. Ascoltate!
Egli onora il Settecento.
Egli è Mozart. Ricordate!
Una sera una damina
d’assai nobile casato,
volle andare in portantina
ad un ballo mascherato.
La servivan morettini
con in testa un gran turbante,
con grandissimi orecchini
e una spilla scintillante.
Su un vestito dei più belli
un mantello ella portava
e un diadema sui capelli,
come stella le brillava.
A teatro già si andava
e dal palco più vicino
la commedia si ammirava
attraverso l’occhialino.
La commedia è molto arguta,
tutto brio e buon umore.
Non perdo una battuta.
Ne conosci tu l’autore?
È Goldoni. Osserva là,
quelle maschere di scena.
Son la sua specialità.
Han l’arguzia in ogni vena.
Sul finir del Settecento,
per segnar la nuova èra,
verso il cielo, con il vento,
va la prima mongolfiera.
Che magnifica invenzione
per quell’epoca lontana!
Un grossissimo pallone
che s’innalza e s’allontana!
E va su, va su, va su,
su nel cielo, piano piano.
Oggi no, non usa più!
Ora c’è l’aeroplano.
Illustrazioni di Mariapia (Maria Pia Franzoni Tomba)
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