Estate
Giovanni Titta Rosa
Sono scomparsi i gelsomini,
l’estate è colma, dagli spazi trabocca;
impetuoso dal mare scocca
il sole sugli squillanti mattini.
Ma stanchezza ci preme il sangue,
sonnolenza all’ombra ci prostra:
la terra, madre nostra,
s’estenua nel fiore che langue.
Fatica il tempo e la sera
esausta attende che sul colle
versi refrigerio di polle
il vento dall’alpe nera.
Ma anche il buio fiata calore
sull’erbe prone, sulle strade,
mentre cadono solenni e rade
dall’alta notte stelle e ore.
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