Gol!

Angelo Giarnese

Gol!
Un lungo silenzio pervade
lo stadio, precipita in campo,
raggiunge lontane contrade.
Il fischio dell’arbitro è un lampo!

Poi tutto in un attimo accade:
il tiro dal bianco dischetto
deciso, potente, ad effetto,

e il gol all’incrocio dei pali
che oscura la luce del sole
che ruba pensieri e parole
che rende gli uomini uguali,

il gol tanto atteso e sperato
è un urlo feroce, un boato
di gioia, sfrenata esultanza,
è un’onda sonora che avanza

in curva in panchina in tribuna
e tutti riunisce e accomuna:
l’estraneo diventa un fratello,
il mondo un bel carosello.

La voce dell’altoparlante,
a guisa di un vero tenore,
invoca, con ritmo incalzante,
colui che ha segnato il rigore

mettendone in luce, in risalto,
lo stile, l’innata eleganza.
Lo schermo gigante, su, in alto,
trasmette il tripudio ad oltranza.

In mezzo al frastuono, alle ciance,
singhiozza una bimba, contrita,
due lacrime sopra le guance,
tre, quattro, ed in bocca le dita,

riflesso di cruccio e dolore;
lei pensa alla rete subita,
a quanto sia ingiusta la vita
se perde la squadra del cuore.

Quel pianto leggero, sommesso,
non è un momento da poco,
è parte del grande successo
di questo bellissimo gioco.

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