Il circo
Francesca Fabris
Bibi dorme, dorme e sogna.
Ecco un grande circo appare,
bei colori bel tendone,
tanta gente vuole entrare.
“Siedi qui e apri gli occhi,
e vedrai che per magia
animali saggi e sciocchi
sfileranno in compagnia”.
Le galline equilibriste
sopra il filo fanno in tre
un casquet da grandi artiste
saltellando fra gli : “Olé!”
Con le scarpe rosa a punta
la più piccola comincia
un bel tango che t’incanta,
prende fiocchi blu e li lancia.
Oh, che strana quella zebra
il suo pelo è tinto a strati,
né una riga bianca o nera
ma una serie di quadrati!
Qualche bimbo coi pastelli
traccia croci o cerchietti,
c’è la gara dei monelli,
prima i tris e poi i dispetti.
Al suo collo corto e stretto
la giraffa Belbebè
tiene appeso un bell’archetto
e poi piange assai, ahimé!,
lei vorrebbe cambiar zampe,
non più zoccoli, ma dita
per riuscire a strimpellare
il violino di zia Rita.
L’atmosfera si fa tesa:
ecco qui la domatrice.
Sei lumache, che sorpresa!,
sette con la direttrice.
Fanno balzi a pancia all’aria
atterrando con il guscio,
sette in formazione varia
dondolando verso l’uscio.
Si fa largo fra i bambini
un nanetto spilungone.
Che nasconde col vestito?
Alti trampoli, un cerchione?
Non c’è trucco, niente inganno,
lo verifica un bambino:
“Ha due gambe lunghe, lunghe!
Com’è buffo, poverino!”
“Cambiar posto! Capriole!”
Nani, acrobati, pagliacci,
braccia tese, sguardo in sù
occhi variopinti e stracci.
Piroette, acrobazie
tintinnare di sonagli,
gambe forti, testa in giù,
sui capelli bei fermagli.
Bibi sogna, sogna e dorme,
ed il circo ora scompare.
Apre gli occhi, li stropiccia,
e gli amici lì a guardare :
le galline, poi la zebra,
la giraffa Belbebè,
giocolieri, chiromanti,
sul suo letto un nano c’è!
“Ma che bello! Ora il sogno
mi ha lasciato una magia!
Continuiamo il girotondo
Sopra il letto a casa mia!”