Il pino
Francesco Pastonchi
Tratta da I versetti, Mondadori, 1931
Leggiamo insieme: Il pino di Francesco Pastonchi
Solo al ciglio dell’abisso,
tra le folgori e lo sfacelo,
arretri il livido cielo:
stai come crocefisso.
Apri le rigide rame
come palchi di candelabri,
coi ciuffi degli aghi scabri
aderti da l’arse squame:
di una realtà così espressa,
di una forma così descritta,
che l’anima ne è trafitta
nel suo profondo, e ossessa.
O spirito del solo, avverso
al mondo, e contra te crudo,
resta desolato e ignudo,
escluso dall’universo!
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