Il ragno
Urbano Forti
Tratta da "Maestrale", aprile/maggio 1941
Leggiamo insieme Il ragno di Urbano Forti
S’arrampica leggero
il ragno con la vita
da porre all’infinita
compagine; e mistero
non gli vieta lo stame
da lui tessuto; è franco
come il sole sul bianco
uscio e in vetta alle rame
intenerite e vene
ben congiunte la foglia
che cresce. E con sua voglia
da re la cerchia tiene
che noi si’ crudamente
incarcera. E se fugge
a raffica, non strugge
di conoscere il vento
nemico: il vento nero
e di luce a cui chiede,
l’anima nostra, fede
d’esser cara al mistero.

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