Il treno
Gigi Lunari
Tratta da I quindici. i libri del come e del perché. Vol. 1 poesie e rime. Edizioni Il libro del mondo, 1986
Leggiamo insieme: Il treno di Gigi Lunari
C’era una volta un drago
terror della foresta:
un corpo tutto squame
sul capo una gran cresta,
due occhi rossi e gialli
ed un vocione e roco,
le fauci sempre aperte
a sputar fumo e fuoco.
Ma un giorno un saggio mago
lo prese per il collo
e in un secchione d’acqua
lo tenne un poco a mollo.
Sbollitigli gli ardori
gli disse: “Adesso tu,
ti metti a fare il buono
e guai non ne fai più”.
Al posto delle zampe
gli mise quattro ruote,
al posto del vocione
un fischio a quattro note,
le fauci gliele chiuse,
legate per benino,
per cacciar fuori il fumo
gli sistemò un camino;
quei due occhiacci rossi
gli trasformò in due fari,
e infine mise il tutto
su un paio di binari.
E il saggio mago allora
tornò a casa sereno:
aveva ucciso il drago
ed inventato il treno.
Altre versioni
Stupenda la poesia di Gigi Lunari ma qui è piena di errori rispetto all’originale!
Ciao Sara! “Il treno” è una filastrocca davvero molto bella! La versione che trovi qui è quella che appare su “I Quindici” vol 1 (Dedicato a Poesie e Rime). Cos’è che non ti torna? Facci sapere