La Casa di Nazareth

Costantino Nigra

La Casa di Nazareth

Leggiamo insieme: La Casa di Nazareth di Costantino Nigra

Presso la cuna del Figliuol divino
sta filando la Vergin benedetta,
e San Giuseppe con in man l’accetta,
acconcia il tronco d’un reciso pino.

Ma nel tepor primaverile è sceso
leggiero il sonno sulla casa pia:
caduto è il fuso ai piedi di Maria,
dorme Giuseppe sulla panca steso.

E il piccolo Gesù si leva, e il fuso
raccoglie e fila. Ma com ei lo tocca,
in fino argento cangiasi la rocca,
l’arida lana in fila d’oro fuso.

Poi con la pialla il duro albero monda;
come virginei ricci in torti giri,
o nastri pinti nel color dell’iri (1)
la ghirlanda dei trucioli il circonda.

Gli arcangeli in immensa teoria
e i fammeggianti cherubini in coro
miran cantando l’umile lavoro
delle mani del Figlio di Maria.

Ma dei celesti messi, ecco, la voce
si muta in pianto, e si racchiudon l’ale,
poiché in man dell’artefice immortale
l’albero, a un tratto, s’è foggiato in croce.

 

(1) iri: arcobaleno

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