La filastrocca dell’autostima

Stefania Contardi e figli (2016)

autostima

Leggiamo insieme: La filastrocca dell’autostima

Non dirmi “sciocco” oppure “somaro”,
sono parole dal gusto amaro.
Non dirmi “aspetta, ti rispondo dopo”,
se lo chiedo ora, ci sarà uno scopo.

Non chiedermi sempre e solo perché,
ne sono certo, lo sai già da te.
Se poi non mi urli tutti i santi giorni,
sarò più felice quando ritorni.

Non chiedermi cose sotto ricatto,
o imparerò il prezzo di averlo fatto,
non per amore, ma per esser costretto
e non di certo perché ci rifletto.

Se sono stanco e non capisco niente,
è perché stanca è anche la mente.
Non mi gridare se rovescio il latte,
chissà tu, da piccola, quante ne hai fatte.

Non dirmi mai che non si può fare,
tra il dire e il fare non sempre c’è il mare,
o che non posso cambiare il mondo
e ci crederò in un nanosecondo.

Se aggiungi sempre “ma”, “forse”,‘”però”,
stai pur sicura non ce la farò.
Poi, se lo posso fare da solo,
non aiutarmi e prenderò il volo.

Mostrami invece parole belle
e te lo assicuro, toccherò le stelle.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dove vuoi andare?