La gatta sul pino

Questa è la filastrocca di Nonna Gianchi (05 Marzo 2009)

La gattona del giardino
quella da noi adottata
e che miagola un pochino
quando si sente affamata,
non si vede da più giorni,
come sempre, sulla soglia.

Come mai? Cosa succede?
Forse non avrà più voglia
di mangiare i croccantini,
o un paté, proprio per gatti…
Che peccato! I bocconcini,
di cui i mici vanno ghiotti,
sono lì, nel ciotolino…

Una specie di lamento
vien dall’alto di quel pino!
Mi concentro… sì, lo sento.
Guardo in alto: eccola lì!
Ci è salita certamente
dopo i botti, proprio qui
dove c’era tanta gente
a sfilare a Carnevale.

E’ salita lesta lesta,
per sfuggire alla paura
di quei botti della festa.
Lì si sente più sicura!

Gatta, dai, siamo qua noi,
prova a scender pian pianino,
e se hai fame, se lo vuoi,
ecco pieno il ciotolino!

Ma la gatta non si muove
e ripete il miagolio.
E’ un lamento che commuove…
se provassi a salir io?

Impossibile arrivare,
una scala è troppo corta,
ma si può telefonare
ai pompieri, non importa
se si tratta di una gatta,
sono pronti in un baleno
e la cosa è presto fatta.

Con lo strepito di un treno
una scala sale, sale,
due pompieri salgon su
e poi, senza farle male,
la riportano quaggiù.

Sguscia in fretta la gattona
fra la gente lì in attesa,
ha una fame, poverina!
Ed è anche un po’ sorpresa
degli sguardi incuriositi,
degli applausi ai due pompieri
che sorridono impettiti
e del gesto sono fieri.

Corre corre la gattona,
ha una fame da impazzire,
trova la sua ciotolina
e… non ha niente da dire!

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