La volpe e la maschera
Fedro
La nostra fiaba inizia con una breve parentesi storica: ai tempi degli antichi Romani, amanti della cultura e del teatro, gli attori erano veramente pochi, al contrario di quello che accade oggi da noi. Le donne, per esempio, non potevano calcare il palcoscenico perché dovevano dedicarsi unicamente alla famiglia, al marito, ai figli e al focolare domestico. Ciononostante, il popolo di Roma, soprattutto quello colto e raffinato, amava guardare con ammirazione gli spettacoli teatrali perché non aveva la possibilità di vederli spesso: non esistevano ancora i cinema! Dicevamo, gli attori erano pochi e alle donne veniva impedito di recitare, quindi chi ricopriva i ruoli femminili? Ma gli attori uomini, naturalmente! Per questo, venivano create da veri artisti delle maschere di creta bellissime, tutte decorate e intarsiate: vere e proprie opere d’arte. C’erano le maschere che rappresentavano gli dei, quelle che rappresentavano re o imperatori e quelle che raffiguravano stupendi volti femminili. Le maschere con il volto di donna venivano riccamente decorate. Le labbra e gli occhi erano dipinti con colori vivaci, i capelli venivano scolpiti con cura; spesso poi, venivano aggiunti orecchini e fermagli decorati finemente.
In quel tempo, in una via di Roma, abitava uno di questi attori di nome Spartaco, il quale viveva in una casa poverissima, senza nessuna comodità: gli attori di un tempo non erano di certo ricchi! La porta d’entrata era tutta rattoppata e l’unica finestrella dalla quale entravano un po’ d’aria e luce non aveva vetri. Non era difficile per i topini e le lucertole entrare e fare un giretto per la casa del povero Spartaco. Così, un giorno, una volpe di nome Brunetta, furba e curiosissima, penetrò nella casa di Spartaco, attratta fortemente da un luccichio che proveniva dall’interno. Entrò facilmente la volpe Brunetta e si mise a frugare voracemente in mezzo a tutti i costumi di Spartaco: c’erano mantelli ricamati da mani esperte, vestiti femminili di prezioso velluto o finissimo lino, vesti da imperatori e divise da soldato romano. Brunetta era una volpe davvero particolare, tanto che cercò di infilarsi il vestito di scena dell’imperatore, ma naturalmente non ci riuscì!
Cercando cercando, finalmente trovò una maschera da teatro artisticamente modellata. Era bellissima, decorata finemente e dipinta d’oro e argento. La sollevò tra le zampe, la osservò curiosamente e dopo qualche minuto esclamò: “Una testa magnifica, non c’è che dire, ma cervello, niente”.
In effetti, non bisogna mai fidarsi delle apparenze. Di solito, tutto ciò che sembra bello e brillante non ha contenuto, e lo stesso vale per certi uomini che sono belli nel corpo ma poveri nello spirito.
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