La zanzara e il leone

Esopo

La zanzara e il leoneNella foresta fitta e verdeggiante, viveva un leone di nome Gedeone. Era grosso, grande e forte. Era anche feroce e tutti gli animali non osavano avvicinarsi a lui, perché con uno sguardo incuteva paura e terrore. Un soleggiato pomeriggio d’agosto, mentre si rinfrescava all’ombra di una quercia, venne avvicinato da una zanzara di nome Lucilla. Era piccola piccola rispetto al leone della foresta, ma con il suo: zzz…zzz…era davvero fastiodiosissima!

Dopo aver fatto un paio di giri intorno alla testa di Gedeone, gli disse: “Io non ho paura di te, e tu non sei più forte di me!”. Il leone, sentendosi stuzzicato e provocato dall’insetto minuscolo e insignificante disse a Lucilla:”Io sono molto più forte di te! Ho i denti affilati e le unghie graffianti, se volessi potrei farti tanto male!”. E lei rispose: “Allora, di che genere è la forza che hai? Che graffi con le unghie e che mordi coi denti? Ma questo lo fa anche una donna che litiga col marito! Io sono davvero molto più forte di te!”.

“Ma davvero?!”, rispose Gedeone, “allora combatti con me, se hai coraggio!”, e scoppiò in una sonora risata. “Se tu vuoi, misuriamoci anche in combattimento”, disse la stuzzicante zanzarella. E, dopo aver suonato la tromba, Lucilla si avventò trafiggendo l’avversario intorno alle narici, nelle parti senza peli della faccia. In pochissimo tempo, lo riempì di morsi piccoli ma pruriginosi e molto pungenti.

Per il leone Gedeone fu una vera tortura! Così, quest’ultimo, cercò di difendersi con tutte le sue forze, usando gli artigli e le unghie affilate, ma non riusciva a far altro che a graffiare se stesso, finché, vinto, decise di abbandonare la lotta. “Maledetta zanzara insignificante! Mi hai battuto! Non ci posso credere ancora!, povero me!”.

Allora Lucilla, che aveva sconfitto il leone, tutta soddisfatta, suonando la tromba e cantando vittoria volò via. E mentre volava tutta contenta, si vantava con le sue compagne dicendo: ”Ho vinto il leone della foresta! Io sono più forte di lui, amiche mie!”. La zanzara non si accorse però della tela di un ragno tessuta tra due rami e andò ad imprigionarvisi proprio contro. Intrappolato in quell’infida ragnatela, l’insetto scoppiò in lacrime, consapevole del pericolo che stava correndo.

Fortunatamente il leone, che aveva assistito alla scena, con una zampata distrusse la tela e liberò la piccolina dicendo: “Eccoti salvata mia cara amica. Ricordati che esiste sempre qualcuno più forte di te! E questo me lo hai insegnato proprio tu!” La zanzara, da quel giorno imparò a tenere un po’ a freno la propria spavalderia.

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