L’orfanella
Anonimo popolare Boemo
Se vi piace questa poesia, dovete ringraziare Marcello (26 gennaio 2005).
Leggiamo insieme: L’orfanella
Du’ anni non avea la fanciulletta;
e le è morta la mamma ed è soletta:
ma quando la diventa più grandina,
della mamma dimanda la meschina:
“Dimmelo dunque, o babbo che lo sai,
la mamma mia dove l’han posta mai?”
“La mamma dorme sodo e dormirà,
mai piu nessuno la risveglierà.
La mamma la riposa in camposanto
tre passi dal cancello, lì daccanto.”
Sente la bimba ciò che dice il padre,
e corre al camposanto dalla madre.
Collo spilletto rifrugando andava,
e scava col ditino e scava e scava:
e dopochè l’ebbe scavato tanto,
la poverina rompe in un gran pianto.
“Son qui da te: non mi senti mammina?
dimmi, dimmi una sola parolina.”
“O bambinetta mia, parlar non posso:
vedi che ancora ho tanta terra addosso.
L’ha una pietra sul cuore, la tua mamma;
e la brucia la pietra come fiamma.
Ritorna, o mio tesoro, a casa in fretta,
che là c’è un’altra mamma che t’aspetta.”
“Ahimè, quell’altra mamma l’è cattiva:
e tu eri buona, quando tu eri viva.
E se m’ha a dare il pane qualche volta,
l’altra prima lo volta e lo rivolta;
ma quando c’eri tu che me lo davi,
mi rammento che tu me lo imburravi.
E se quell’altra m’ha da pettinare,
la testa mi fa tutta insanguinare;
ma quando c’eri tu che pettinavi,
mi rammento che tu m’accarezzavi.
E se quell’altra i piedi vuol bagnarmi,
per le secchie li sbatte a tormentarmi;
ma quando c’eri tu che li bagnavi,
mi rammento che tu me li baciavi.
E se quell’altra all’acqua va a lavarmi
le camicine, non fa che imprecarmi;
ma quando c’eri tu che le lavavi,
mi rammento che, all’acqua, tu cantavi”.
“Torna a casa bambina. Di buon’ora
verro domani a prenderti, all’aurora.”
Torna a casa la bimba e non s’arresta:
la torna a casa e piega giù la testa.
“O babbo, babbo, io sono stata via:
e l’ho veduta, sai, la mamma mia:
e le ho parlato e m’ha parlato anch’ella;
la mamma mia, oh come l’era bella!”
“Dormi tranquilla, chètati, o che fai?
la tua povera mamma più non l’hai.
Tu vaneggi, piccina. Buon Iddio!
Guarda qua intorno, non ci sono che io.”
“Sbrigati, babbo! Su presto, prepara,
preparami, ma subito, la bara.
L’anima mia al Signore, e le mie ossa,
le mie ossa portatele alla fossa;
portatele alla mamma, ché il suo cuore
possa ancora godere del mio amore!”.
Geme un dì, l’altro muor la poveretta
e il camposanto, al terzo dì, l’aspetta.
Bellissima questa poesia. Me la ricordavo da quando andavo alle elementari, però non riuscivo a ricordarmi gli ultimi versi. Mi sono cimentata tante volte, ma impossibile di ricordarmi… Ora l’ho trovata! Rileggendola mi ha fatto tanto piangere; ti ringrazio di averla pubblicata, sono veramente commossa. Grazie ancora.
ho la nonna di 95 anni che recita a memoria la poesia ed in verità ho fatto un video : è molto commovente poesia d’altro tempo
grazie a marcello per aver ritrovato questa poesia, la mamma me la raccontava sempre, lei era orfana di mamma , quando era piccola insieme a suo frattello l’ano recittata a scuola. nel 1933 circa nel veneto. ora che anche io sono orfana di mamma questa poesia me la sentire vicino vicino. e una vera coccola di mia mamma. grazie grazie.
la mia bisnonna la sa tutta a memoria e me la recita sempre 🙂 che bei ricordi
Questa poesia me la raccontava sempre la mia mamma. Volevo che me la raccontasse quasi ogni sera, ed ogni volta piangevo! Ho 42 anni e mia mamma 78, ma ormai sono anni che non la ricorda più, per via della sua malattia…. L’ho cercata per anni, ma non sapevo come fare… Grazie!
Mio papa la cercava da tanto…ora è felicissimo di averla ritrovata e si è commosso nel rileggerla,gli ricorda l’infanzia…ha 66 anni…
Grazie tanto!!!!
Anche mia mamma Elvira che ha 90 anni ci recita questa poesia, e tutte le volte ci commuove.
Siamo stati felicissimi di aver trovato il testo completo perché lei non ricordava l’ultimo verso.
Grazie
Anche mia nonna ci ha recitato questa poesia ma non ricordava alcuni versi. Prima di noi la recitava a nostra mamma e sempre si commuovevano.
Grazie per averla pubblicata, siamo stati
felicissimi di averla trovata.
Grazie tanto!!!
Mia nonna Derna adora questa poesia tanto che si commuove dicendola e nonostante i suoi 85 anni la sa a memoria perfettamente.
Oggi sono finalmente riuscita a dare un nome alla poesia tanto amata da mia madre, da quando ero bambina lei recitava solo alcuni stralci e tutte le volte si immalinconiva, voleva ritrovarla per poterla leggere per intero, oggi che l’ho ritrovata mia madre non c’è più, credo che ne sarebbe stata molto contenta.MAMMA, io credo che da lassù puoi ascoltarmi, grazie a chi l’ha pubblicata sono riuscita ad esaudire questo tuo desiderio,la leggerò solamente senza darle voce perchè è il mio cuore a parlarti
Grazie infinite, son anni che la cerco, e finalmente sono stata premiata. Mia madre nata 1915 me la recitava spesso tutta, ma io ricordavo solo dei pezzi. Ora son contenta di averla ritrova tutta. Grazie ancora.
Mia zia la cantava a mia mamma la notte prima di dormire, a mia mamma, quando aveva 6/7 anni…quanti pianti… Mia madre ora ha 40 anni
Grazie di cuore a chi ha ritrovato questa poesia la mia mamma me la recitava sempre ..E ogni volta l’emozione era sempre la stessa…grazie ancora
ringrazio il signor Marcello per aver trascritto l’orfanella, mi veniva cantata più di 50 anni fa da mia mamma. E’ una canzone del dopoguerra che veniva cantata ai bambini come una favola. Melodia struggente che suono ogni tanto con la chitarra.
Il testo è rimaneggiato in modo toscaneggiante. Bravo.
Pochi giorni fa la mía dolcissima mamma é partita per il cielo! Leí mi recitava questa bellissima poesía con il cuore in mano e con profonda emozione mentre io la sentivo con altrettanza emozione mentre piangevo! Oggi l’ho trovata per fortuna! Non ci potevo credere! Grazie!! Mi ricorda l’amore della mía mammina indimenticabile!! Grazie!
Grazie mille. Per me questa non era una poesia, era una canzoncina che mi cantava sempre mia sorella maggiore. E’ morta 4 anni fa, in seguito ad una rottura di aneurisma, non era più lei, non riconosceva più nessuno, ma quando sua figlia ed io le avevamo accennato questa canzoncina è stata capace di cantarla tutta. Ho sempre pianto ogni volta che lei la cantava, ma ora è un ricordo ancora più forte. Grazie per averla pubblicata.
Grazie di cuore Marcello, il 17 Settembre 2015 è venuta a mancare mia madre, 80 anni…..
Avevo poco più di 6 anni e ricordo che ogni volta che mi faceva il bagno, mi recitava questa poesia, a volte la cantava….e io immancabilmente piangevo e le dicevo, tu non lasciarmi mai….Ciao Mamma.
Grazie per averla pubblicata.
Grazie di cuore. Questa poesia la recitava sempre mia nonna e noi nipoti piangevamo tanto. Lei da anni ci ha lasciata. Mamma mia l’ha raggiunta un anno fa. Il ricordo è sempre vivo. Ritrovare e rileggere questa poesia mi ha riempito di gioia e di lacrime. Grazie ancora.
Grazie Marcello, questa poesia me la recitava la mia cara nonna, lei era sarta e mentre cuciva o tagliava, la cantava ed io l’ascoltavo trattenendomi le lacrime. Io poi l’ho cantata ai miei figli, ma non bene perché non la ricordavo tutta. Adesso che l’ho letta, mi è sembrato di rivedere lei a casa sua e risentirla.Grazie ancora!!!!
Grazie Marcello per aver pubblicato questa poesia. Mia madre la recitava sempre quando ero bambina. Mia madre aveva perso i genitori a 4 anni ed era stata in collegio fino a 18 e l’aveva imparata li. Io e le mie sorelle stavamo le ore ad ascoltare la mamma che la recitava. Adesso ho 67 anni mia madre non c’è più da molti anni ma tu mi hai fatto ricordare quei momenti così teneri e belli della mia infanzia.
è una poesia della mia infanzia insegnatami dalla nonna ed ora vorrei insegnarla ale mie nipotine, io ho 69 anni e non riuscivo a ricordarla tutta. Mi ha fatto tanto piacere ritrovarla. Ti ringrazio molto, mi hai fatto un bel regalo, grazie ancora
Da tanti anni ho cercato questa poesia che la mia mamma recitava nella mia infanza ma nessuno che conoscevo la sapeva. La mia famiglia e emigrata in Canada nel ’55 e la mia mamma e deceduta nel ’87. Finalmente ho cercato su Google mettendo le parole che mi ricordavo ed eccho che ho ritrovato “L’orfanella”! Grazie mille, Sgnor Marcello per questo regalo che cerco da 30 anni!
Mia madre me la recitava quando ero bambina insieme a Pianto antico di Carducci…la cosa più triste? Che erano poesie che le hanno insegnato all’orfanotrofio dove era ospite. Dico ma che caxxo di psicologia malata?
me la recitava spesso mia madre quando ero a letto; e mi piaceva riascoltarla ogni volta; ora ha 87 anni mia madre ed ancora la ricorda; leggerla mi ha commosso
La mia mamma ce la cantava. Quanti pianti
Mia madre ha 93 anni e da sempre mi raccontava come, da bambina, l’avesse imparata da una povera maestra uscita di senno per una delusione amorosa che viveva in paese e trascorreva il suo tempo intrattenendo i bambini in strada. Mi ha sempre commosso ed è con piacere che la ritrovo, anche con qualche passaggio in più che con gli anni mia madre ha perso o forse non ha mai conosciuto dalla trasmissione orale della vecchia maestrina folle d’amore del nostro paesino.
Me la recitava sempre mia nonna questa poesia. Mi diceva che la maestra gliel aveva fatta scrivere sul quaderno e poi impararla per la festa della mamma. Appena la maestra iniziò a recitare la poesia in classe, lei ed i suoi compagni iniziarono a piangere, temendo di tornare a casa e non ritrovare più le loro mamme a casa. Ogni volta che la leggo mi vieni in mente tu, assieme ad altre poesie che mi recitavi sempre. Un bacio a te lassù
Che emozione leggere questa poesia!! Mia mamma la recitava sempre!! In famiglia la sappiamo tutti! Ma non sapevamo le ultime strofe!! Grazie di vero cuore!!
Io questa poesia la conoscevo come canzone, col testo leggermente corretto per la metrica, cantata da mia mamma che oggi ha 83 anni e che la imparò in seconda o terza elementare. Ma di quella canzone non c’è traccia nel web… qualcun altro se la ricorda?
La cerco anchio la canzoncina. Andrea spero qualcuno sa come trovarla
È la poesia a cui tu tenevi tanto, che hai trasmesso con tenera caparbietà a tutti noi, figli e nipotini.
“Mi sembra il mezzo ideale” dicevi con quel tuo tipico sorriso malinconico “per farmi ricordare, di tanto in tanto, quando non sarò più tra voi”.
Tanti cari auguri, mamma Maria!
la studiavo quando ero alle elementari e mia mamma, che da 10 anni non c’è più e che oggi avrebbe 102 anni, l’ascoltava sempre con commozione mentre sfaccendava e mi chiedeva sempre di recitarla.
Grazie per aver riportato alla memoria questa poesia che mia madre (del 1923) mi recitava spesso con un tale trasporto da farmi venire i lucciconi anche da adulta. Tutte le volte che la leggo rivedo lei e i suoi occhi azzurri e sento la melanconia che fa dolce il cuore e scioglie il tempo.