Mattutino

Renzo Pezzani

Mattutino

Leggiamo insieme: Mattutino di Renzo Pezzani

Quando ancora non canta il gallo
e l’ombra diventa leggera
e il carrettiere attacca il cavallo
e gli mette la sonagliera;

e l’alba è ancora una promessa
che fa più dolce il dormire,
da una casa si vede uscire
il bambino che va a servir messa.

Bagnata in fronte d’acqua benedetta
negli stalli della piccola chiesa
piena d’ombre, calda di cera accesa
è poca la gente che aspetta.

Oh, la prima messa con quel bambino
che viene toccando un campanello
e china la testa come l’agnello
che ha trovato un po’ d’erba sul gradino.

E così chiara la sua voce, così acuta
che ogni santo lo guarda fisso
e il Signore crocifisso
con un cenno del capo lo saluta.

L’alba che dai vetri si dilata
e accampa negli angoli bui
pare non tocchi che lui:
l’innocenza in cotta inamidata.

Tra le mani si fa d’oro l’ampolla
se mesce il vino della mistica cena,
e gli colma di luce la patena*
quando il prete comunica la folla.

Intanto si fa giorno sui sentieri,
un giorno velato di vapori sottili.
Il sole tocca la croce dei campanili
e l’incendia come lucignoli di ceri.

 

(*) patena: oggetto liturgico che si usa durante la messa dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Si tratta di un piattino d’oro o d’argento, che il sacerdote usa per coprire il calice e posarvi sopra l’ostia consacrata.

 

Il bimbo che il Signore saluta

 

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