Onda dopo onda
Onda dopo onda
la barchetta si orienta;
dritto l’albero,
gonfia la vela,
la barchetta quasi vola;
fresca l’aria pizzicante
culla lo scafo dolcemente;
tutto intorno il mare tace,
che silenzio, che gran pace!
Improvvisa e minacciosa
un’ombra avanza maestosa
ed oscura la distesa;
un boato spaventoso
turba l’ora del riposo.
La barchetta atterrita
or s’avvede prontamente
del fattaccio imminente:
una nave grande, imponente,
sembra un condominio galleggiante,
le si avvicina travolgente.
Tardi è ormai per rimediare,
la sta quasi per speronare;
pronta è per lei la fine
di un’esistenza intensa e lieve
trascorsa fra cielo e mare,
fra le isole più belle,
a parlare con le stelle.
Ecco che nel gran tumulto
il mare perturbato
alta, alta la solleva,
amico insperato.
Imponente e spumeggiante,
gorgogliante flutto amico
tale e quale braccio antico
di velluto e falpalà,
dolce, dolce l’adagia
e la sposta un po’ più in là.
Salva e lieta la barchetta
può riprendere il percorso,
felice tra sé di avere
un amico così grosso:
viva, viva il mare mosso!!
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