Osmizo e l’arcobaleno
Se vi piace questa fiaba dovete ringraziare Barbara di Castri (14 aprile 2015)
Nei mari dell’est i colori dell’arcobaleno sono speciali, sembrano fatti di madreperla, c’è una ragione per questo: si tratta della vecchia storia di Osmizo che alla fine voleva lavare tutto. Osmizo era un bambino povero e sudicio, non voleva proprio lavarsi ed il suo peggior nemico era il sapone. Ogni volta che sua madre cercava di fargli fare il bagno, lui scappava via, scivolava come il suo peggior nemico, la saponetta. Usciva di casa, sbattendo la porta ed andava a nascondersi in un angolo buio e sporco del suo paese. Era proprio un peccato perché Osmizo era diventato nero come un pupazzetto di catrame e quando la gente lo incontrava per la strada, lo indicava e tutti gli ridevano dietro e al suo passare si tappavano il naso. Era così nero che la notte non si vedeva e si confondeva con il buio.
Ma un giorno, ritornando a casa di sera, Osmizo fece un incontro, un uomo, il maestro Bucato, che gli disse: “Voglio vederti danzare a piedi nudi! Se lo farai bene la ricompensa sarà grande per te e tutta la tua famiglia. Guarda: questo sacco di monete d’oro sarà tuo Osmizo!”. Allora Osmizo si tolse subito le scarpe e nero com’era, al buio, si mise subito a ballare. Quella notte non c’era la luna, il cielo era nuvolo e preannunciava la pioggia. L’uomo cercò di vedere Osmizo e la sua bella danza, ma non ci riuscì. “Caro Osmizo, sei così sporco che non posso vederti. Pazienza! Hai perso una buona occasione”. Allora Osmizo si rivolse al maestro Bucato: “Ti prego non te ne andare via così, prometto che mi laverò cosi mi vedrai, non mi abbandonare!”. E l’uomo: “Mi dispiace, andrò ad aiutare altri bambini, puliti e profumati”.
Ed allora avvenne un miracolo, perché il cielo volle aiutare il piccolo Osmizo. In quella notte memorabile, senza una stella, cadde giù una grande pioggia così forte che tirò via tutto il nero di Osmizo. Ed Osmizo finalmente lavato ballò tutta la notte, pulito e bianco come la luna. L’uomo commosso gli donò il sacco di monete d’oro e gli disse: “Chi si lava non solo pulisce il corpo ma anche i suoi sentimenti! Ricordalo sempre Osmizo!”. E sparì nella notte di tempesta.
Da allora Osmizo diventò il bambino più pulito del paese e non solo: voleva lavare tutto quello che di sudicio incontrava, anche le brutte azioni dei bambini monelli. Ed il cielo volle ricordare ad Osmizo quella storia e dopo l’acquazzone disegnò fra le nuvole l’arcobaleno, in segno di festa.