Il Re di Tule
Johann Wolfang Goethe - Traduzione di Giosuè Carducci (In Rime nuove - 1906)
Leggiamo insieme: Il Re di Tule di Johann Wolfang Goethe
Fedel sino a l’avello
Egli era in Tule un re:
Morì l’amor suo bello,
E un nappo d’òr gli diè.
Nulla ebbe caro ei tanto,
E sempre quel vuotò:
Ma gli sgorgava il pianto
Ognor ch’ei vi trincò.
Venuto a l’ultim’ore
Contò le sue città:
Diè tutto al successore
Ma il nappo d’or non già.
Ne l’aula de gli alteri
Suoi padri a banchettar
Sedè tra i cavalieri
Nel suo castello al mar.
Bevè de la gioconda
Vita l’estremo ardor,
E gittò il nappo a l’onda
Il vecchio bevitor.
Piombar lo vide, lento
Empiersi e sparir giù;
E giù gli cadde spento
L’occhio e non bevve più.
Immagine: L’isola di Tule raffigurata nella Carta marina di Olao Magno (del 1539). L’isola è chiamata “Tile”. Accanto all’isola sono raffigurati un “mostro visto nel 1537”, una balena, e un’orca.
Per altre Poesie di Giosuè Carducci, clicca qui!
È la più bella poesia che mi porto dentro da più di cinquanta anni e mi emoziona sempre: grazie.