Riflessi
Giacomo Gigli
Tratta da Maggiolata, 1904
Leggiamo insieme Riflessi di Giacomo Gigli
Come nel cielo di maggio limpido
piccola bianca nuvola,
tranquillo vagola il cigno candido
per l’acqua cheta, immobile;
Talor col becco giallo le morbide
piume del dorso tergesi,
talora immerge ratto la piccola
testa piegando l’agile
collo, talora tutto riscotesi,
preso come da un brivido:
le penne bianche riflessi tremuli
hanno, bagliori argentei.
Entro lo specchio terso del liquido,
intera in ogni margine,
dritta, del cigno la pura imagine:
e, insieme al cigno, gli esili
rami spioventi dei lunghi salici
– i salici davidici -,
pietre muscose cui veste l’edera,
muse paradisiache.
Da un ramo stanco gialla staccatasi,
or bacia l’acqua un’arida
foglia: or nel placido lago ella mirasi:
sull’acqua corre un fremito:
– Quali invisibili fate sospirano?
tutto ritorna immobile:
il cigno guata con l’occhio stupido:
un pettirosso spittina.
Se cerchi altre Filastrocche del Mese di Maggio, clicca qui!
Se cerchi altre Poesie del Mese di Maggio, clicca qui!
Se cerchi le più belle Filastrocche di Primavera, clicca qui!
Se cerchi le migliori Poesie di Primavera, clicca qui!
Se cerchi le migliori Filastrocche sulle Stagioni, clicca qui!
Se cerchi le più belle Poesie sulle stagioni, clicca qui!
Visita lo speciale “W la Scuola!”