La Rondinella
Tommaso Grossi
Poesia tratta dal volume "Annibelli" di Luigi Ugolini e Armando Nocentini - Illustrazioni di Roberto Sgrilli - Società Editrice Internazionale (Giugno 1950)
Questa poesia è il canto di un prigioniero che si rivolge a una rondine, creatura libera ma tormentata come lui.
Rondinella pellegrina
che ti posi sul verone,
ricantando ogni mattina
quella flebile canzone,
che vuoi dirmi in tua favella,
pellegrina rondinella?
Solitaria nell’oblio,
dal tuo sposo abbandonata,
piangi forse al pianto mio,
vedovella sconsolata?
Piangi, piangi in tua favella,
pellegrina rondinella.
Pur di me manco infelice
tu alle penne almen t’affidi,
scorri il lago e la pendice,
empi l’aria de’ tuoi gridi,
tutto il giorno in tua favella
lui chiamando, o rondinella.
Oh se anch’io… Ma lo contende
questa bassa e angusta volta,
dove sole non risplende,
dove l’aria ancor m’è tolta,
donde a te la mia favella
giunge appena, o rondinella.
Il settembre innanzi viene
e a lasciarmi ti prepari,
tu vedrai lontane arene (1),
nuovi monti e nuovi mari
salutando in tua favella,
pellegrina rondinella.
Ed io tutte le mattine
riaprendo gli occhi al pianto (2),
fra le nevi e fra le brine,
crederò d’udir quel canto,
onde par che in tua favella,
mi compianga, o rondinella.
Una croce a primavera
troverai su questo suolo.
Rondinella, in su la sera
sovra lei raccogli il volo:
dimmi pace in tua favella,
pellegrina rondinella.
(1) Lontani deserti
(2) È il canto di un prigioniero
Illustrazione di Roberto Sgrilli
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