La scuola di campagna
Renzo Pezzani
Leggiamo insieme: La scuola di campagna di Renzo Pezzani
È fuori dal borgo, due passi
di là dal più fresco ruscello,
recinta di muro e cancello,
la piccola scuola di sassi.
Agnella staccata dal branco,
col suono che al collo le han messo
richiama ogni bimbo al suo banco,
nell’aula che odora di gesso.
C’è ancora la vecchia lavagna,
con su l’alfabeto mal fatto;
lo scrisse un bambino, distratto
dal verde di quella campagna.
E lei ,che mi vide a sei anni,
c’è ancora: la voce un po’ fioca,
vestita d’identici panni,
la vecchia signora che gioca.
C’è ancora il vasetto d’argilla
che m’ebbe suo buon giardiniere:
è verde, fiorito di lilla,
e un bimbo gli porta da bere.
Il tempo passò senza lima,
su queste memorie. Ritorno
lo stesso bambino d’un giorno
sereno, nell’aula di prima.
E in punta di piedi, discreto,
nell’ultimo banco mi metto
e canto, nel dolce coretto
dei bimbi, l’antico alfabeto.
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