Topolina Susi
Jolanda Colombini Monti - Illustrazioni di M. B. Cooper - Editrice Piccoli - Milano
Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Stefano che ci ha inviato le immagini e il testo (17 Gennaio 2025).
Leggiamo insieme: Topolina Susi di Jolanda Colombini Monti – Illustrazioni di M. B. Cooper – Editrice Piccoli – Milano
C’era una volta Susi, una topina
che stava sola nella sua casina,
una casina dentro un grande abete
con tanti fiori intorno e tanta quiete.
Tutto il giorno di lena lavorava,
scopava, ripuliva, riassettava.
Gli amici che passavano di là:
“Ciao, Susi!” le dicevan “Come va?”.
“Andrebbe meglio se non fossi sola!”
Lei rispondeva con il pianto in gola.
“Perché” le chiese un giorno Ser Grilletto
“non provi a consigliarti con Nanetto?”.
Il Nanetto abitava fuori mano,
in un punto del bosco un po’ lontano,
ma Susi una mattina laggiù andò
e a quella porta, trepida, bussò:
Pum… pum… “Nanetto saggio, puoi aprire?
Ti voglio raccontar del mio soffrire!”
Pum… pum… La porta invece restò chiusa
e Topolina si senti confusa.
A piangere si mise lì per lì.
Qualcuno allor di lei s’impietosì:
“Perché piangi così da far pietà?
Il nano è fuori. Aspettalo. Verrà!”.
Il Saggio Nano presto ritornò
e nel vedere Susi fece: “Oh!
Entra nella mia casa piccolina!
Cosa ti serve cara Topolina?”.
“Vorrei… vorrei che tu potessi darmi
qualcosa che sapesse rincuorarmi…
mi sento tanto sola… e piango tanto
che gli occhi si consumano dal pianto”.
“Io ti darò tre ghiande, Susettina,”
disse il Nanetto allora a Topolina
“e se una sola al giorno ne aprirai,
felice finalmente tu sarai!”.
E Topolina prese le tre ghiande
facendosi nel cuor tante domande:
Cosa racchiuderanno? Chi lo sa!
Com’era grande la curiosità!
Susi le contemplava un po’ sconvolta:
“E se le aprissi tutte in una volta?
No, no!” poi soggiungeva “aspetto! aspetto!
Ha detto una per giorno, il buon Nanetto!”.
E a casa se ne andò stringendo al cuore
le tre ghiandine e tutto il suo dolore.
“La prima ghianda cosa conterrà?
Solo domani all’alba si saprà!”.
Ma quando, tutta ansiosa, Topolina
aprì la prima ghianda di mattina,
restò lì ferma, ferma, ammutolita…
pensava: “Ma il Nanetto m’ha tradita?
Ho forse io sperato inutilmente?”.
Guardava in terra tanto tristemente…
La ghianda solo sassi conteneva!
Era uno scherzo? Susi non sapeva!
Ma con fermezza aggiunse: “Non mi arrendo!
Io con fiducia un altro giorno attendo.
Chissà che le altre ghiande siano quelle
che dar mi possan cose nuove e belle!”.
Ebbe ragione Susi. Il giorno appresso
la ghianda venne aperta con successo.
E c’era dentro, ma sapete cosa?,
un abito di seta azzurro-rosa!
Un abito elegante e di buon gusto
che a Topolina andava giusto giusto.
E lei subito indosso se lo mise.
“Splendido!” disse il Grillo e le sorrise.
Il bosco ch’era tutto una famiglia
si riempì di un “Oh!” di meraviglia!
Qualcuno venne a dire: “Topolina!
Sei forse diventata una regina?”.
Ma la sorpresa grande non fu lì.
Indovinate un po’ che cosa uscì
dall’altra ghianda quando si spaccò
e il cor di Susi in cimbali mandò!:
Un bel Topino vispo saltò fuori
che fece a Susi molti e molti onori
chiedendole con garbo e cortesia:
“Vuoi esser tu la dolce sposa mia?”.
Con gli occhi bassi lei rispose: “Sì!”
E si sposaron quello stesso dì.
Con grande gioia loro e degli amici,
da quel momento vissero felici.
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