Tutto ritorna
Giovanni Prati
Se vi piace questa poesia, dovete ringraziare un utente anonimo (26 maggio 2005).
Leggiamo insieme: Tutto ritorna di Giovanni Prati
“Fanciulla, che fai qui sulla porta
Guardando da lontan per quella via?”.
“Ah se sapeste! Quando la fu morta
L’han portata di là la madre mia;
M’han detto che di là debbe tornare,
E son qui da quattr’anni ad aspettare”.
“Oh povera fanciulla! tu non sai
Che i morti al mondo non ritornan mai?”.
“Tornano al vaso i fiorellini miei,
Tornan le stelle… tornerà anche lei!”.
Nel 1953, a tre anni ho imparato questa poesia dalla mia zia acquisita Rita Dapporto, la quale aveva imparato questi versi alla scuola elementare intorno al 1920. Mi è rimasta impressa e mi procura ancora oggi una gran tristezza.
Mia nonna mi ha insegnato questa poesia ed io speravo come la fanciulla di rivedere la mia mamma!
Avevo tanto cercato questa poesia che mi raccontava sempre la mia dolce zia ed io piangevo sapendo che lei aveva perduto la mamma quando aveva 4 anni. Grazie per avermi dato l’opportunità di trovare il testo
E’ da giorni, anzi da mesi che mi ritornava in mente, in modo frastagliato, questa poesia. Grazie a Voi l’ho trovata !
Mi ricorda tanto la mia nonna materna, un tipo minghellino, che la recitava a me quando ero piccolo. Oggi pur avendo 71 anni ogni tanto mi affiora in mente e …
sento la nostalgia di Lei che mi voleva tanto bene !
dormiva nella culla un bel bambino,
la mamma lo stava a rimirare
voleva darle il bacio del mattino:
Col bacio lo poteva risvegliare,
toccarlo non voleva con la mano
e diede milla baci da lontano:
Cerrcavo questa poesia da tanto, ne avevo una memoria confusa ma vivissima dentro di me perché legata al ricordo di mia nonna, che me la recitava sempre con grande emozione. Leggerla è stato cone rivederla. Ed è ancora così struggente!
ho i brividi nel ritrovare queste strofe che per anni ho sentito recitare dalla mia cara mamma, e per anni ho insegnato ai miei nipoti prima e a mia figlia dopo…e oggi ho voglia di insegnarla ai figli dei miei nipoti! Grazie!
Tanto commovente e tenera, proprio come la recitava la mia mamma!
ho 44 anni,ed e’da quando son nata che la mia nonna(nata nel 1913),mamma della mia,mi ha recitato ogni giorno……..ha sempre causato in me un gran dolore….e quando nel 2005 venne a mancare la mia mamma,la mia nonna continuava a recitarla…..
Marina
… Lo sai che un’altra mamma ha preso il posto? che non mi bacia mai e non m’accarezza, che mi allontana appena a lei mi accosto……..
L ho ricordata oggi, con la morte della mia mamma… lei che l aveva imparata a scuola e la recitava a noi figli e poi ai nipoti. Straziante ma con una gran speranza. Non so dove sei mamma, ma io sarò qui su questa porta ad aspettarti e non mi stancherò
Dille che un’altra mamma ha preso Il posto che non mi abbraccia mai e non m’accarezza che mi maltratta appena a lei m’accosto. Domandale se vai bel passerino se vuole far ritorno alla sua casa. Dille che qui l’aspetta un piccolino dille perché non torna e non rincasa?
A me questa bellissima e tristissima poesia mi riporta indietro nel tempo di 59 anni , avevo 4 anni quando il mio benamato nonno materno che oggi non c’e più, me l’ha insegnata!! Ed ancora oggi quando la recito ai miei familiari e in particolare alle mie piccole nipotine mi vengono i brividi e mi commuovo tanto
Oggi, Santa Lucia, ho cercato senza speranza una poesia della quale ricordo solo queste parole “ricorda piccina che i morti al mondo non tornano mai”. Avevo quattro anni, era 1953, mio nonno Egisto all’arrivo di parenti o amici mi faceva salire alcuni gradini e recitare la poesia che mi aveva insegnato. Era così orgoglioso! Morì tragicamente proprio il giorno di S.Lucia. Mi diceva “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia” e per lui fu così. Negli anni cercai quella poesia senza successo. Oggi ho riprovato e ringrazio commossa l”anonimo che l’ha pubblicata. Nonno, ti aspetto. La tua nipotina.
Sono contenta di aver trovato questa bellissima poesia, ricordo che me la raccontava mia madre. Adesso che lei non c’è, questa la sento molto triste.
Questa poesia me la recitava mia madre quando ero piccola, e allora come oggi mi suscita una gran tristezza. Penso che sia stato il mio primo approccio con la morte.
Oggi la mia mamma è ancora con me e quando vuole prendermi un po’ in giro me la recita perchè come allora mi commuove, oggi con una consapevolezza diversa ma con la stessa emozione!!
È stata una grande gioia poter leggere, a distanza di tanto tempo, questa stupenda poesia.
Me la recitava la mia carissima mamma che ho perduto, da alcuni anni, con mio immenso dolore.
Questa bella, struggente poesia mi rende consapevole che l’amore per lei è quanto mai vivo nel mio cuore insieme alla speranza di poterla ancora riabbracciare.
Ero in cucina a preparare il pranzo. Ero stata appena sul mio bel terrazzo per bagnare alcuni garofani che, malgrado le temperature rigide di oggi nel paese in cui vivo (Austria), al primo raggio di sole rifioriscono . Mi sono tornate alla mente gli ultimi versi di una bella e nostalgica poesia “tornano al vaso i fiorellini miei/ tornan le stelle/tornerà anche lei. Era la poesia che mia madre (classe 1906) mi recitava da bambina e che mi commuovevano tanto. Poi lei stessa scrisse versi nell’etá matura. Oggi scrivo anch’io da quasi trent’anni (ho 82 anni) ed ho ricevuto tanti premi letterari. Com’é bello scrivere!
Come è bello recitare le poesie e sentirsi prendere da loro! Il cuore le gradisce sempre, a tutte le età.
Oggi mi sento particolarmente contenta se sono riuscita a rileggere tutta la poesia grazie a voi. Leggendola, anche gli altri versi mi sono subito tornati alla mente come fosse stato ieri. Grazie di cuore. È stupendo leggere e scrivere, poesie e racconti, nostri o di altri autori. Vi sono grata.