Una mattina, ogni mattina
Ecco una composizione di Giulia, della Classe V A, della S.E.S. "Rio De Janeiro" di Roma (22 luglio 2002).
Mattina di sabato.
Si è svegliato con il buongiorno dell’uccello canterino, con l’aurora che riflette sul suo viso addormentato.
Si alza, si veste con la giacca blu come il firmamento di notte e fa la sua scena davanti allo specchio, e se ne vanta…
Ora…. la cravatta (bianca come il petalo di una rosa sbocciata a primavera) che, sul blu della giacca, pare la luna che risalta netta nel cielo.
Va in cucina, prende l’orzo e si siede sulla sedia azzurra davanti al tavolo e, ancora un po’ assonnato, fa la sua lettura mattutina.
Uscito di casa, con le chiavi che gli traballano dalla tasca marrone dei pantaloni, arriva in garage e salta in “groppa” al suo motorino dal colore di uno scarafaggio al sole.
Lo pulisce da una zampata di un gatto vagabondo, accende il motore e parte fischiettando allegramente.
Ed ecco, vagando per la strada, voi vedrete un uomo con la giacca in doppiopetto senza pensieri negativi e capirete, allora, che è lui: mio PADRE!