Vendemmia
Remigio Zena alias Gaspare Invrea
Tratta da Poesie grigie: libri tre, Tipografia del R.I. de' Sordo-Muti, 1880
Leggiamo insieme Vendemmia di Remigio Zena, alias Gaspare Invrea
Masticando una cicca, gongola il contadino;
Rimboccati i calzoni fino all’inforcatura,
Come un prete nel pulpito, s’agita dentro il tino
colle gambe baie pigia l’uva matura.
Se le ha lavate a Pasqua, non abbiate paura,
le vorreste più bianche dell’ermellino?
Senza darsi fastidio sputa giù a dirittura….
Eh via, chi va a guardarci nella schiuma del vino?
È la festa dei grappoli. Cantiam, fanciulla, in coro
L’egloga virgiliana dei rubini e dell’oro
Che diventando liquidi ci infondono la vita.
Vieni a assaggiare il mosto che cola dalle dita
Del moribondo ottobre: ci sentirai il raggio
Del sol primaverile e l’aroma di maggio.
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