Anna Lo Piano: Filastrocche
Ecco alcune filastrocche scritte da Anna Lo Piano
Il mostro sotto il letto
Nessuno mi crede, ma sotto il mio letto
La notte ci dorme un orrendo nanetto
che frigna e che puzza perché non si lava
è basso, grassoccio e coperto di bava
Si acquatta nell’ombra e fa lo smargiasso
Pronto a saltare sul mio materasso
Si agita e scalcia per tutta la notte
E se non sto attento mi prende anche a botte
Adesso ho deciso la faccio finita
Il mostro lo mando alla zia Margherita
A nonna Elvira, alla cugina Costanza
Basta che dorma in un’altra stanza
Non voglio ospiti nel mio reame
Soprattutto se hanno le squame
Ma io non sono re né scudiero
E questo purtroppo non è il mio maniero
E’ solo che dormo in un letto a castello
E il mostro qui sotto è, ahimé, mio fratello
Il vampiro nel frigo
Da ieri, nel mio frigo
Ci abita un vampiro:
È un tipo molto ambiguo
Di nome Vladimiro
Alto, secco e bianchiccio
Con due occhi beffardi
Ispira raccapriccio
Appena lo guardi
Ha le orecchie a punta
Le unghie smozzicate
La chioma grassa ed unta
Le braccia tatuate
Mi fa scherzi terribili
Con le sue dita abili
Dispetti da bertuccia
Con quei denti a cannuccia
Io torno da scuola
E non c’è la coca cola
Mi giro e di botto
È sparito il chinotto
Appena vado in gita
paf…via la granita
eh no! mi son voltata
e ha preso anche l’orzata!
Infilo le ciabatte
e si beve il mio latte
Ha una sete insaziabile
quel mostro insopportabile
Mi svuota il figorifero
quell’essere pestifero
Ma se adesso si lamenta
basta col tè alla menta
Se ora soffia e rutta
basta succo di frutta
Se la pancia gli è esplosa
basta con la gazzosa
Mio caro Vladimiro
Con gli occhi da vampiro,
per guarire purtroppo
devi berti il mio sciroppo!
Filastrocca per scacciare i mostri del buio
Mostro del buio
Che respiri nell’ombra
Se non te ne vai io suono la tromba
Mostro schifoso se vieni vicino
Ti faccio annusare il mio vecchio calzino
Mostro sparisci
E se non ti vergogni
Ti vengo a trovare nei tuoi brutti sogni
Così d’ora in poi
Se incontri un bambino
Ti scusi, saluti
E gli fai anche l’inchino
Filastrocca del fratello piccolo (che chi te l’ha chiesto, si stava bene anche senza)
Questo dicembre che bello scherzetto
Babbo Natale mi hai fatto un dispetto
Ti avevo chiesto in dono un cavallo,
con le zampe nere e il mantello giallo
per galoppare liberi insieme
un vero amico a cui voler bene.
Mi hai dato un fratello vermetto e piagnone
Mi ruba la mamma sta lui nel lettone
Poi rutta, strepita, fa pipì sotto
Io non lo voglio! è un giocattolo rotto!
Ma se mi avvicino mi afferra il ditino
Mi guarda sorride mi tende le braccia
Gli faccio il solletico e mi lecca la faccia
Forse un fratello non è tanto male
Un po’ mi somiglia, il suo odore è speciale
E quando insieme giriamo in tondo
Ballando ballando cambiamo anche il mondo
Galoppiamo sul pavimento
saette scattanti nel cielo e nel vento
Siamo due forti cavalli selvaggi
Sfrecciamo nel sole beviamo i suoi raggi
Spazi infiniti e mega avventure
Mi sento libero senza paure
Ora i mostri i cattivi e i marziani
Li combattiamo con quattro mani!
Uno zoo nelle orecchie
Ho un mostro nell’orecchio
che canta e chicchiricchia
chioccia, schiamazza e gracchia
e mangia una lenticchia.
Sazio e contento grufola
Starnazza e poi muggisce
Steso al calduccio miagola
ronfa, russa, e bombisce
svegliandosi cinguetta
e zufolando stride
fa una piroetta
schiocca le dita e ride
cigola trilla e raglia
e per parlar tartaglia
fischia potpotta e ruglia
bubbola e farfuglia
non è uno zoo bizzarro
ma solo un gran catarro
non è un caos bestiale
ma un tappo auricolare
Col mio profondo acume
ho capito! E’ cerume
divertentissime le filastrocche, adatte a sciogliere la lingua e il pensiero…di chi le impara e di chi le racconta