Filastrocca della prima neve

Filastrocca della prima neve
di Tiziana Rinaldi

Abbaia il cane col naso gelato,
lo ascolta nel nido il merlo assonnato,
caffè fumante nella tazzina,
biscotti in forno nella cucina.

E’ notte,
saranno le dieci passate
ma le oche starnazzano assai indaffarate;
ancora non dormi e sei tutto arruffato
nel lilla lettino di legno intagliato
ti avvolgi nei fiori della copertina
– Coccodè – ti grida la tua gallina.

Ma l’orologio
ora gira più lento
il cane si accuccia,
si acquatta anche il vento
le oche immobili guardano in su
tu stringi il tuo orsetto
col panciotto blù.

Ed ecco
per primi
planando pian piano
due fiocchi che scendono
stretti per mano
rimbalzan sul muso del cane allibito
il merlo li guarda
ora assi divertito.
Adagio si posano su una zolla,
arrivano gli altri…
ora sono una folla!
Chi scende guardingo col paracadute
chi si abbandona a larghe volute
i giovani tentan delle acrobazie
cianciando pacifiche
scendon le zie.

E’ solamente la neve che casca
ora saltando di palo in frasca.
Il cane vuole i fiocchi acchiappare
le oche li scambiano per zanzare
e mentre tu ti chiedi – Che c’è?-
la gallina ti chiama
– Coccò, coccodè! –

Ma ormai sei stanco
vuoi solo sognare
e il sonno ti accoglie
con festanti fanfare…
Ti ciucci il pollice tutto beato…
domani è Sabato,
c’è il mercato.

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