Giovanni Caviezel: La bella Cenerentola
Filastrocche inedite
di Giovanni Caviezel
La bella Cenerentola
(c) 1999 Giovanni Caviezel
La bella Cenerentola strofina strofina
lucida ogni pentola della gran cucina
rimesta le minestre, lava le finestre
poi cuoce il risotto, lava i piatti sopra e sotto.
Abracadabì, Abracadabà, si spera che la fata porti la felicità!
La brava Cenerentola sfrega su e giù,
adesso è stanca morta, non ne può davvero più
rimane da pulire un misero oggettino,
soltanto una lampada, quella di Aladino
Abracadabì, Abracadabà, fuori dalla lampada qualcuno salterà!
E proprio dalla lampada vien fuori piano piano
la buona fata con una valigia in mano
– Bimba bella mia, ma quanto tu lavori,
il tuo vestito è fatto tutto a pezze e fori
Abracadabì, Abracadabà, la buona fata certo la ragazza aiuterà!
– Bimba buona e cara ma che mani che hai,
di certo han sopportato ogni genere di guai
– Qui dentro la valigia ho dei doni per te,
qualcosa di fantastico che neanche sai cos’è
Abracadabì, Abracadabà, ora qualche cosa certamente cambierà!
Già la ragazza sogna carrozze e feste balli,
collane di rubini, palazzi di coralli,
e certo un gran vestito tutto d’oro,
al posto del vestito da lavoro
Abracadabì, Abracadabà, ora una sorpresa la sorprenderà!
– Ecco bella mia dei guanti formidabili
son tutti di gomma, felpati, impermeabili!
E poi un bel grembiule di plastica a fiori,
a prova di ogni goccia, garantito fra i migliori.
Abracadabì, Abracadabà, la bella Cenerentola stramazza sul sofà!