Il circo delle lettere perdute

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Il circo delle lettere perdute

di Sofia Gallo
Illustrazioni di Pia Valentinis
Nuove edizioni romane
1995

Crisodulus, un mago un po’ speciale e poco esperto, si cimenta, assistito del fedele mulo Brunito, con un vecchio librone del padre che contiene le formule per far scomparire le lettere dell’alfabeto e con esse un sacco di cose,  il vento per esempio…

Brunito allora partì per la valle, spinto dai morsi della fame e dalla curiosità…
Rimuginando i suoi pensieri si avviò verso il villaggio più vicino.
Avvicinandosi al paese notò che la luce del sole era scomparsa, come se il sole fosse un lampadario acceso in una stanza e qualcuno avesse improvvisamente spento l’interruttore.Era pieno giorno eppure laggiù era scuro scuro.
Infatti sopra il villaggio si era fermato un nuvolone. Fin qui nulla di strano, perché da sempre le nuvole hanno oscurato il sole.
Ma arrivando nel paese e avanzando un po’ timoroso verso la piazza principale, Brunito vide una folla schiamazzante con le braccia e gli occhi rivolti in alto.
“Disgraziata, porta iella – imprecava un contadino brandendo un rastrello in aria – levati di lì, nuvola della malora!”.
“Adesso ti spazzo via io”, urlava un donnone con un’enorme scopa di saggina tenuta in alto con tutte e due le mani.
“Sparisci o ti affetto come un prosciutto”, sbraitava il macellaio che agitava l’attrezzo del mestiere: un coltellaccio che faceva paura a vederlo.
C’era anche chi aveva issato lunghe scale per salire in cima al campanile e agitava scialli e lenzuola con la vana speranza di far vento e di allontanare il nuvolone.
Le scale traballavano paurosamente per cui alcuni si erano raccolti a grappolo per tenerle ferme e avevano il torcicollo a furia di stare con il naso per aria.
Alcune vecchiette inginocchiate sul sagrato della chiesa pregavano sussurrando litanie incomprensibili.
I bambini in girotondo invocavano Eolo e tutti i venti perché cacciassero quella nuvola ostinata che si era fermata sul villaggio come inchiodata nel cielo.
“Ecco – esclamò Brunito – bell’effetto la magia del mio padrone! Sparito il vento, le nuvole non si spostano più! Che disastro!”.

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