Il Natale di Albert Natale

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Il Natale di Albert Natale

di Annamaria Gatti
Effatà Editrice
2009

“Albert, vieni!”.
King, il fratello più grande, mi chiamava.
Ho salutato la mamma, il papà e gli altri miei nove fratellini, poi sono uscito di corsa fuori dalla capanna. Era mattino presto, ma nel mio paese africano c’era già caldissimo.
Tutti i miei amici erano sulla strada, che taglia il villaggio in due file di capanne di fango e che porta, in poco tempo, al mare.
Erano già tutti lì, ad ammirare la mia opera.
“E’ finito…” hanno detto.
“Già, ho lavorato tutta la sera” ho sospirato.
“Che bello, sembra un tesoro, Albert.”
Il mio tesoro era un insieme di pezzi di latta, fil di ferro e bulloni arrugginiti, raccolti qua e là… un camion con rimorchio, un vero giocattolo, da trainare con una corda rubacchiata in una capanna.
“Sei stato bravo Albert, è un bellissimo camion!” hanno ripetuto tutti.
Io sono arrossito di piacere sotto la mia pelle nera. Però, siccome è nera, non mi preoccupo quando arrossisco, perché tanto non se ne accorge nessuno!
“Dai tiriamolo! Guardate come corre…”
“Fammi provare! Fammi provare…!” gridava il più piccolo.
All’improvviso un rombo di motore ha interrotto il gioco.
“Ehi, guardate, c’è Padre Joe! E’ arrivato! Cosa ci avrà portato?” hanno gridato i miei amici.
Padre Joe è un frate della vicina città, che arriva spesso nel mio villaggio e porta tante cose buone… Mamma dice che aiuta le famiglie del villaggio, perché ne abbiamo bisogno.
“Salve ragazzi!” ha detto Padre Joe, saltando giù dal suo camioncino. Tutte le notti sognavo di avere un camioncino così, rosso…
Tutti volevano vedere il carico e facevano un gran chiasso.
Io invece ho sollevato il mio camion di latta verso Padre Joe:
“Guarda!”
“Bravo Albert…è un piccolo capolavoro…” ha osservato il frate stupito. “Se avessi tempo e fossi così bravo, potrei costruire tanti camion da regalare a tutti i miei piccoli amici per Natale.”
” …Ma cos’è… Natale?” ho chiesto.
“Natale è una festa, perché nasce un Dio Bambino.”
“Anche quando nasce un fratellino si fa festa…Ma tu stai parlando di Gesù… vero Padre Joe?”
“Oh sì…di Gesù.”
“E faremo una festa per Natale?”
“Certo, balleremo e porterò altre belle cose per voi, tutte quelle che potrò.”
“E quando Padre Joe? Quando?”
“Tra un mese… tra un mese…”
“Ohhhhhh!!!”
Ci siamo messi a ballare intorno a Padre Joe, che ci guardava comprensivo. Sono sicuro che è arrossito di piacere sotto la sua pelle nera, nera.
Poi ha guardato verso le capanne e mi ha chiesto:
“C’è il tuo papà?”
“Sì, perchè?”
“Devo parlare con lui a proposito di un progetto…”
“Un… che cosa?” ho chiesto.
Ma Padre Joe era già entrato e aveva salutato la mamma.
I miei amici hanno intanto avevano ripreso a giocare con il mio capolavoro ed io sono corso a controllare che fosse ancora integro, ma intanto lanciavo occhiate golose al camioncino rosso di padre Joe: avevo la forte tentazione di salire per sedermi al volante del mio sogno…
“Albert e King hanno l’età giusta…” aveva osservato Padre Joe guardando bene negli occhi papà Armel. “Se venissero con me imparerebbero a leggere e a scrivere e poi anche un lavoro!”
Papà Armel aveva uno sguardo inquieto e ha risposto:
“Grazie, Padre Joe, ma adesso no, non si può fare…”
“Pensaci Armel, non ti far abbagliare da chi ti promette soldi troppo facilmente, si tratta dei tuoi figli…”
Mamma Diana annuiva silenziosamente, in un angolo della capanna…

…continua…

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