NavigareSicuri: quando il computer è “troppo”?

“E basta con quel computer!”
Quanti tra noi genitori si sono ritrovati a urlare questa frase solo nell’ultima settimana? E’ probabile che se ci dessimo appuntamento in qualche piazza italiana (magari per un bel flash mob, tanto per stare in tema) ci toccherebbe sceglierne una piuttosto grande.
Sono tanti i ragazzi che a partire dalle medie passano seduti davanti allo schermo gran parte dei loro pomeriggi, a “studiare”, fare i compiti su skype, giocare, guardare video e chattare con gli amici di facebook.
Fin qui niente di grave direbbe il genitore illuminato. In fondo anche noi alla loro età non ci staccavamo dal telefono e solo la minaccia di pensanti ritorsioni (tra queste la confisca della paghetta ed il lucchetto sullo zero erano sicuramente le più spaventose) poteva convincerci a dare un taglio alla nostra importantissima telefonata.
Siamo noi, allora, che forse non capiamo, che non sappiamo adattarci a questo nuovo modo di vivere.
Forse. Ma che succede se invece “sentiamo” che qualcosa proprio non va? Come si capisce qual è il confine sottile che passa tra una modalità tipica dei nostri nativi digitali di vivere la rete ed una vera e propria ossessione, che li isola dal mondo?
Il primo a capire che internet  poteva dare  dipendenza esattamente come una droga è stato, lo psichiatra americano Ivan Goldber, che nel 1995 ha identificato come Internet Addiction Disorder (IAD), una vera e propria patologia da collocare, a seconda delle situazioni, tra le dipendenze o tra i comportamenti compulsivi.
Da allora in diversi paesi sono nati veri e propri centri di supporto per curare la dipendenza da internet. Uno di questi è attivo a Roma, presso il policlinico Gemelli dal 2009.
E da questo ambulatorio viene a parlare ai ragazzi uno dei medici che vi ha partecipato fin dalla prima ora, il dottor David Martinelli, co-autore di un libro dedicato proprio all’argomento “Quando internet diventa una droga”, edito da Einaudi.

Martinelli sarà affiancato dal generale Rapetto, che ha introdotto anche la tappa di Bari, e da Cecilia Spanu, socia storica di Jolanda in Fattoremamma.com, e madre a sua volta di 4 figli tra gli 11 e i 18 anni. Sarà interessante sentire dalla sua voce l’esperienza diretta e multipla del rapporto con internet in famiglia.

L’incontro plenario si svolgerà:
Mercoledì 12 dicembre alle ore 11
presso la scuola Media Bergamas di Trieste, in via dell’Istria, 45

e sarà possibile seguirlo in livestreaming sul sito di navigaresicuri.org

I laboratori pomeridiani aperti a genitori e ragazzi dagli 11 ai 18 anni si svolgeranno invece nei seguenti orari:
10 e 11 dicembre ore 15.30
presso la scuola media M. Codermatz – Via Pindemonte, 11

12 dicembre ore 15.30
presso la scuola secondaria di 1° grado “Antonio Bergamas” – Via dell’Istria, 45

13 dicembre ore 15.30
presso la scuola media Addobbati – Salita di Gretta, 38

Per le scuole ed i genitori che volessero approfondire l’argomento o avere materiale da utilizzare con i ragazzi, vi ricordo che sul sito di navigare sicuri è possibile scaricare gratuitamente l’e-book “La vita quella vera” dedicato proprio alla dipendenza da internet.

Anna Lo Piano

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