Perché il gallo è il simbolo del Portogallo?

gallo di Barcelos

Il gallo oggi è il protagonista della nostra storia.

Si tratta di una leggenda molto antica che ha reso questo animale uno dei simboli più famosi e conosciuti del Portogallo.

La storia del Gallo di Barcelos

Tutto comincia a Barcelos, un comune situato nel distretto di Braga, una cittadina del nord del Portogallo che sorge sul Rio Cavado.

Si racconta che un mercante proveniente dalla Galizia e diretto a Santiago de Compostela passò una notte in una locanda di questa piccola città. Purtroppo quest’uomo venne accusato ingiustamente di aver commesso un omicidio (in alcune versioni si parla di furto).

A nulla valsero i suoi tentativi di discolparsi, fu condotto dinanzi ad un giudice per essere condannato a morte.

Quando il mercante arrivò al cospetto del giudice quest’ultimo era in procinto di mangiare.

La tavola era riccamente imbandita e al centro troneggiava un bel gallo arrosto.

gallo

Il malcapitato rinnovò la sua innocenza e, a sostegno della sua estraneità ai fatti giocò il tutto per tutto affermando che lui sarebbe stato liberato se il gallo si fosse rialzato dal tavolo e si fosse messo a cantare. 

Ovviamente tutti i presenti lo presero in giro ma si zittirono presto.

Il gallo si alzò e iniziò a cantare a squarcia gola salvando la vita al mercante. 

Come segno di devozione il pellegrino realizzò una formella in terracotta a forma di gallo con la cresta rossa.

Da questa leggenda deriva l’usanza portoghese di realizzare galletti colorati in ceramica e terracotta, il cosiddetto gallo di Barcelos uno dei souvenir più diffusi e acquistati dai turisti. 

gallo

Gallo Cristallo

Fiaba di Italo Calvino

C’era una volta un gallo che andava girando per il mondo.

Trovò una lettera per strada, la raccolse col becco, la lesse; diceva:

Gallo cristallo,

gallina cristallina,

oca contessa,

anatra badessa,

uccellino cardellino

vanno alle nozze di Pollicino.

Il gallo si mette in cammino per andarci alle nozze di Pollicino e dopo pochi passi incontra la gallina.

“Dove vai, compare gallo?”

“Vado alle nozze di Pollicino”.

“Ci vengo anch’io!”

“Se ci sei nella lettera” E ci guarda; legge:

“Gallo cristallo, gallina cristallina…

“Ci sei, ci sei: allora, andiamo.”

E si mettono in viaggio tutti e due. Dopo un altro po’ incontrano l’oca.

“Oh, comare gallina e compare gallo, dove andate?”

“Andiamo alle nozze di Pollicino”

“Ci vengo anch’io?”

“Se ci sei nella lettera”. E il gallo riapre la lettera e legge:

“Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa …

“Ci sei; e andiamo!”

Cammina cammina tutti e tre, ed incontrano l’anatra.

“Dove andate, comare oca, comare gallina e compare gallo?”

“Andiamo alle nozze di Pollicino”

“Ci vengo anch’io?”

“E sì, se ci sei”. Legge:

“Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa …

“Ci sei: e be’, vieni anche tu!”

Dopo un altro po’ incontrano l’uccellino cardellino.

“Dove andate, comare anatra, comare oca, comare gallina e compare gallo?”

“Andiamo alle nozze di Pollicino”

“Ci vengo anch’io?”

“E sì, se ci sei!” Riapre la lettera:

“Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa, uccellino

cardellino…

“Ci sei anche tu”. E si misero in cammino tutti e cinque.

Ecco che incontrarono il lupo.

Anche il lupo chiese dove andavano.

“Andiamo alle nozze di Pollicino!” Rispose il gallo

“Ci vengo anch’io?”

“Sì, se ci sei!” E il gallo rilesse la lettera:

“Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa, uccellino

cardellino…

Ma il lupo non c’era.

“Ma io ci voglio venire!” Disse il lupo.

E quelli, per paura, risposero: “… e andiamo.”

Fatti un altro po’ di passi, il lupo disse tutt’a un tratto:

“Ho fame”

Il gallo gli rispose: “Io da darti non ho niente…”

“Allora mi mangio te!” E il lupo spalancò la bocca e se lo inghiottì sano sano.

Dopo un altro po’ di strada, ripetè: “Ho fame”

La gallina gli rispose come aveva risposto il gallo, e il lupo s’ingollò anche lei.

E così fece con l’oca e così con l’anatra.

Rimasero soli il lupo e l’uccellino. Il lupo disse:

“Uccellino, ho fame!”

“E che vuoi che io ti dia?”

“Allora mi mangio te!” Spalancò la bocca… E l’uccellino gli si posò sulla testa.

Il lupo si sforzava d’acchiapparlo, ma l’uccellino svolazzava di qua, svolazzava di là, saltava su una frasca, su un ramo, poi tornava sulla testa del lupo, sulla coda, e lo faceva ammattire.

Quando il lupo si fu stancato perbene, vide lontano venirsene una donna con una canestra sulla testa, che portava da mangiare ai mietitori. L’uccellino chiamò il lupo:

“Se mi salvi la vita, io ti faccio fare una mangiata di tagliolini e carne, che quella donna porta ai mietitori. Perché lei, quando mi vedrà, mi vorrà acchiappare, io volerò via e salterò da una frasca all’altra.

Lei poserà la canestra per terra, e tu potrai mangiarti tutto.”

Difatti, venne la donna, vide l’uccellino così bello, e subito stese la mano per pigliarlo, ma quello s’alzò un tantino.

La donna posò la canestra e gli corse dietro. Allora il lupo andò alla canestra e mangiò.

“Aiuto! Aiuto!” Grida la donna.

Arrivano tutti i mietitori, chi con la falce, chi col bastone, saltano sul lupo e l’ammazzano.

Dalla pancia saltano fuori sani e salvi il gallo cristallo, la gallina cristallina, l’oca contessa, l’anatra badessa e insieme all’uccellino cardellino riprendono il cammino verso le nozze di Pollicino.

Gallo cristallo,

gallina cristallina,

oca contessa,

anatra badessa,

uccellino cardellino

vanno alle nozze di Pollicino.

Per ascoltare la canzone tratta da questa fiaba su YouTube e cantata dalla mitica Susy Bellucci, clicca qui: Il ballo di Gallo Cristallo

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