Qwant, il motore di ricerca per uscire dalle solite rotte da perfetti sconosciuti
Vi siete mai soffermati a pensare come i nostri percorsi in rete siano quasi sempre abitudinari e scontati, proprio come le nostre giornate? Crediamo di muoverci in un universo di informazioni e immagini senza confini e invece, con le nostre ricerche, finiamo sempre nei soliti posti. Come quando di una metropoli frequentiamo solo il nostro quartiere e facciamo la spesa negli stessi negozi.
Sono i motori di ricerca tradizionali che, registrando ogni nostra mossa, finiscono per proporci una selezione di siti basata unicamente sui nostri gusti e abitudini. Il risultato è duplice e ambivalente. Da una parte è connesso con il concetto di privacy, perché la sensazione che un motore ci conosca così bene è molto vicina a quella di essere spiati dal Grande Fratello; dall’altra significa che nella nostra vita in rete ci capita di attingere a informazioni provenienti da fonti simili tra loro a discapito della pluralità di punti di vista.
Nella vita di tutti i giorni il meccanismo può anche essere comodo e farci risparmiare un sacco di tempo, come quando al bar la mattina il cameriere ci chiede “il solito?”, ma alla lunga può capitare a tutti di sentire il bisogno di navigare indisturbati, fuori dalle solite rotte.
Prima o poi arriva il desiderio di girare per una città senza la guida, di andare al bar e ordinare la spremuta al posto del caffè e di stare on line da perfetti sconosciuti!
Con il nuovo Qwant, oggi è possibile muoversi su Internet senza percorsi prestabiliti, perché non ci sono filtri alle nostre ricerche. Gli orizzonti si aprono e le possibilità si moltiplicano grazie a questo motore di ricerca che non registra la cronologia e le nostre preferenze, per tutelare la privacy degli utenti.
Guardate cosa si legge sulle note legali di riservatezza di Qwant:
“Non tentiamo di sapere chi sei o cosa fai quando utilizzi il nostro motore di ricerca. Nei casi in cui ci vediamo obbligati a raccogliere dati, ci asteniamo dal comunicarli o rivenderli a fini commerciali o di altra natura, ma li utilizziamo solo per fornirti i nostri servizi.”
Proprio sulla questione delicata della privacy e della sicurezza in Rete Qwant ha recentemente promosso una survey insieme a FattoreMamma, che ha coinvolto 1200 persone. Il tema della privacy è considerato rilevante da un elevato numero di persone: Il 27% si dichiara molto attento e il 62% abbastanza attento alle questioni relative alla propria privacy online. La percentuale aumenta parecchio se si tratta di bambini: il 63% degli intervistati dichiara infatti di essere molto attento e il 33% abbastanza attento alla privacy online del proprio figlio.
In particolare parlando di minori e motori di ricerca, l’83% considera molto importante che il motore elimini automaticamente dai risultati contenuti potenzialmente inappropriati e per il 63% dovrebbero essere privilegiati i contenuti con un valore pedagogico, valutati dagli esperti.
Ed è quello che avviene nell’ambiente protetto di Qwant Junior, il motore di ricerca dedicato ai più piccoli, qui i risultati sono filtrati per non proporre risultati inadatti ai bambini e in cima alla lista compaiono sempre contenuti didatticamente rilevanti, selezionati da un pool di persone qualificate e non da una macchina.
Noi aggiungiamo che dare ai più giovani la possibilità di esplorare orizzonti inaspettati, senza preconcetti e scorciatoie frutto della profilazione degli utenti, è un grande regalo. Perdere l’orientamentamento nell’universo sconfinato della Rete è un modo per scoprire nuovi luoghi e nuove prospettive indispensabili alla crescita di individui capaci di pensare con la propria testa.
Post in collaborazione con Qwant #SwitchToQwant #Qwant