Raccontami una fiaba: Cento occhi

Depositphotos- Argo

Cento occhi è un mito greco ripreso dai poeti romani Ovidio e Stazio da cui abbiamo tratto una bella fiaba.

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Un po’ di storia

La principessa Io era molto bella. Talmente tanto che la dea Giunione ne era invidiosa e perciò pensò bene di trasformarla in mucca e di metterle come guardiano il gigante Argo che aveva cento occhi: non avrebbe mai potuto sfuggirgli!

Ma Giove, che ebbe pietà di Io, mandò il mesaggero Mercurio per salvarla con il suo flauto magico.

Una favola, tanti significati

La storia di Io trasformata in giovenca è un mito greco narrato sia da Ovidio nelle Metamorfosi che da Stazio nella Tebaide.

Nel brano qui riportato non è inserita la parte iniziale che spiega l’ira di Giunione (o Era), moglie di Giove (o Zeus): il dio si era infatti innamorato di Io, che era sacerdotessa di Giunione.

Alla fine del racconto Giunione, accortasi della morte di Argo, prese i suoi cento occhi e li fissò alla coda di un pavone, animale a lei sacro.

Giunione decise di mandarle un tafano a tormentare Io al punto da indurla a gettarsi in mare per riuscire a sfuggirgli. Io nuotò in mare tra Europa e Asia fino ad arrivare in Egitto.

Qualche aneddoto

E’ con questo mito che i Greci probabilmente si spiegavano il motivo della presenza degli occhi sulla coda dei pavoni, ma non solo: il mare attraversato a nuoto da Io prese il nome di Ionio proprio dalla sacerdotessa Io.

Si narra infine che in Egitto Io generà Epafo, figlio di Zeus, che divenne re d’Egitto e sposò Menfi, una ninfa del Nilo, in onore della quale fondò l’omonima città e dalla quale ebbe una figlia, Libia, dalla quale prese il nome la regione dell’Africa settentrionale.

Nella mitologia egizia Io fu identificata con Iside, dea della maternità e della fertilità.

La fiaba si presta alla lettura il 13 dicembre, in cui riccorre la festività di Santa Lucia, protettrice degli occhi e della vista!

Cosa c’è da imparare

La fiaba insegna che la gelosia, spesso, non paga!

 

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