Se rinasco voglio essere un #Trolls
Dentro ognuno di noi c’è un mondo fatto di cupcake e arcobaleni, il problema è che non tutti lo sanno
Dopo una giornata di quelle da cancellare, cominciate con il cielo grigio plumbeo e trascorse a fare lo slalom tra impegni, intoppi e brutte notizie, sono atterrata insieme a mia figlia sulla poltrona di un multisala per l’anteprima di #Trolls di DreamWorks, dal 27 ottobre in tutti i cinema. E’ bastata la sigla super colorata e scoppiettante, per strapparmi il primo sorriso e per contagiarmi con sprazzi di felicità, un po’ come quando il sole comincia a fare capolino tra le nubi. Ma scena dopo scena, balletto dopo balletto e canzoncina dopo canzoncina, il buonumore ha spazzato via tutti i temporali, lasciandomi negli occhi solo i colori dell’arcobaleno. Questo è l’effetto collaterale del film, uno scanzonato racconto sulla felicità, dagli stessi creatori di Shrek, che andrebbe proiettato su tutti i muri della città a scopo preventivo.
La visione di #Trolls è vivamente consigliata da 0 a 99 anni, perché non è mai troppo presto o troppo tardi per essere felici.
Ecco tanti buoni motivi per prendere i vostri cari a braccetto e trascinarli con voi in questa divertente avventura a tinte fucsia:
- Potrete vedere vostro figlio uscire con le stelline che sprizzano dagli occhi.
- Vi farete un viaggio all’indietro negli sfavillanti eighties e per quelli della mia generazione è una vera emozione!
- Capirete finalmente con la deliziosa Brigida il concetto di “bella dentro”, che quando riesce a tirare fuori fascino e grinta e a guardarsi allo specchio con occhi nuovi, non fa alcuna fatica a conquistare il suo principe azzurro. Ma a differenza di Cenerentola, al ballo lei indossa pattini a rotelle e tuta attillata e si diverte il doppio!
- Il messaggio che esce dagli schermi è potente: la felicità non si divora e non si compra e non può arrivare da fuori, ma è un pulsantino magico che va acceso dall’interno. E ognuno di noi ne conosce il segreto.
- Vi convincerete che con un pizzico di glitter si sfumano i confini e si digeriscono anche le situazioni più difficili.
- Quando tornerete in macchina verso casa, avrete una gran voglia di cantare a squarciagola, non frenatevi. Fatelo! E se poi una volta scesi, scatta la voglia di un abbraccio sul portone, vuol dire che Poppy and friends hanno fatto centro.
- Se riuscite infatti a fare tesoro degli insegnamenti di quell’inguaribile romantica, è un po’come se aveste partecipato insieme alla maratona di tre giorni con il Dalai Lama e a un corso accellerato di penso positivo.
- C’è caso che dopo la visione del film i vostri figli comincino a fare la nanna da soli, senza più bisogno di storie e ninne nanne, perché sanno che i loro sogni saranno coloratissimi ( a noi è capitato!).
- La scena del “caccackes” da sola vale il costo del biglietto (ma questa proprio non ve la racconto 🙂