Vi proponiamo una fiaba del poeta italiano Guido Gozzano, ricca di personaggi, sia umani che del mondo animale, e dal titolo che fa sorridere: Il re porcaro.

Un po’ di storia

Un re rimane vedovo e la matrigna, figura sempre terribile nelle favole, trasforma le tre figlie in tre maiali! Ma grazie a un’acqua molto particolare le figliole torneranno a essere le tre splendide principesse di prima.

Una favola, tanti significati

C’è un’altra fiaba dei fratelli Grimm che mette insieme, sempre per contrasto, uomini e maiali: si tratta de Il Guardiano dei porci, ma lì si tratta di un principe che si traveste da allevatore…

Nella fiaba Il re Porcaro Gozzano s’inventa un’acqua “che balla, che suona, che canta”, che servirà per togliere la fattura al re. L’autore è molto fantasioso nel descrivere quest’acqua fatata che fa inchini, sale i gradini, danza e canta al suono di musica.

Ma chi la tocca, viene trasformato in una statua di marmo: questa trasformazione ricorda il mito greco della Medusa, che con il suo sguardo pietrificava coloro che la guardavano negli occhi.

Qualche aneddoto

Gozzano è autore anche di filastrocche (sul Filastrocche.it ne trovate, ad esempio, una natalizia, E’ nato, Alleluja), che in alcuni libri sono editate insieme alle sue favole.

Il Re Porcaro sembra un po’ rifarsi alla classica fiaba di Cenerentola. Inoltre riprende tradizioni popolari e contadinesche inserendole in uno scenario fatato.

Le fiabe di Gozzano sono più fantasiose delle favole tradizionali a cui pure si ispira (Perrault e Grimm) con un’atsmofera meno cupa e molto ricche di ironia.

Cosa c’è da imparare

La fiaba insegna che l’invidia è un sentimento negativo che porta conseguenze funeste solo a chi lo prova. Si può leggere Il Re Porcaro durante i giorni di pioggia, in modo da far passare la tristezza di non poter uscire di casa!

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