Dialogo di una madre e del suo figliuolo

Angiolo Silvio Novaro

Tratta da: Il Cestello - Poesie per i Piccoli - A. Mondadori (Milano, 1928)

Dialogo di una madre e del suo figliuolo

Leggiamo insieme: Dialogo di una madre e del suo figliuolo di Angiolo Silvio Novaro

“Mamma, qualcuno va per l’orto oscuro,
qualcuno va sopra la ghiaia… Senti?
E si avvicina, e palpa al buio il muro.
e trema, e batte i denti…
Chi è?”.

“Nessuno, amore. È il venticel che gioca
con qualche secca foglia:
ride il monello dalla voce roca
mentre gli alberi spoglia…”.

“No, non è il venticello
che ride come un piccolo monello.
Chi è?”.

“Nessuno, amore. Dormi. È la fontana
che nel silenzio udisti,
che raccontava una favola vana
a certi alberi tristi”.

“No, non è una fontana
che raccontava una favola vana.
Chi è?”.

“Nessuno, amore. Dormi. È un rondinotto
che al buio cerca il nido,
e fuor dal cuore ingombro d’ansia e rotto
mette un timido grido”.

“No, non è un rondinotto
che mette un grido fuor del cuor suo rotto…
È il fratellino mio che torna, e picchia.
Il cuore non m’inganna:
picchia che ha freddo, e vuoI la calda nicchia,
e poi la ninna nanna…”.

“Tu hai la febbre, amore! Non arriva
nessuno di lassù.
Chi sbarca a quella solitaria riva
non ritorna mai più!”.

“E dunque sulla riva solitaria
è più bello che qui?
E non ci andremo? E questo mare d’aria
lo passeremo? E dì’,

rivedremo anche lui che scherza al sole
tra l’erba delle aiuole
o dorme e sogna nella rossa cuna
al chiaro della luna?…

Dimmi tu, dimmi tu”.

Come una pietra era la madre immota
e nulla rispondeva:
fissava intenta la cunella vuota
e nel cuore piangeva.

Ma nel mar della grande aria turchina
una stella si accese
piccola e repentina,
e tremolò, come per dire: “Si!”.

E il bimbo vide, e intese:
sorrise e si addormì.

 

Illustrazione di Domenico Buratti

 

cestello

 

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